• 26 Novembre 2024 9:49

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Strage di migranti in Calabria, 64 morti. Fermati 3 scafisti 

Feb 28, 2023

AGI – I morti del naufragio di Steccato di Cutro salgono a 64 dopo il ritrovamento all’alba del corpo di un uomo riverso sulla spiaggia.  Mentre le ricerche dei dispersi continuano senza sosta si è aperta oggi la camera ardente per rendere omaggio alla vittime.

Intanto anche la politica si muove dopo la strage del mare. Giorgia Meloni ha scritto al Consiglio e alla Commissione Ue: “Agire subito”. E il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi risponde dopo le polemiche: “Chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli”.
 

Caccia ai responsabili della strage

Alle ricerche dei dispersi si affianca il lavoro degli inquirenti a caccia dei responsabili della strage: al momento sono stati fermati tre presunti scafisti: sono un cittadino turco e due pachistani.

Il viaggio delle morte – questa la ricostruzione della Procura di Crotone – costava ad ogni migrante circa 8mila euro. I tre sono in carcere: il quadro accusatorio nasce dalle testimonianze dei naufraghi. Accertamenti anche su una quarta persona che al momento è indagata ma non sottoposta a misure restrittive.

Dall’alba di oggi sono Impegnati nelle ricerche in mare i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza. In volo anche due elicotteri: il primo dei finanzieri e il secondo dei vigili. Sempre è stata  aperta al pubblico la camera ardente presso il “Palamilone” di Crotone, per dare l’ultimo saluto alle vittime.
 

Piantedosi: “Non affidarsi a scafisti senza scrupoli”

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, risponde in un’intervista al “Corriere della Sera” alle polemiche su possibili ritardi nei soccorsi alla barca carica di migranti naufragata domenica mattina. “Non c’è stato alcun ritardo. Ho presieduto la riunione a Crotone  – ha dichiarato il ministro – e so che sono stati fatti tutti gli sforzi possibili in condizioni del mare assolutamente proibitive. Per questo voglio ringraziare il personale che, mettendo a rischio la propria vita, interviene quotidianamente per salvare i migranti in difficoltà su barchini alla deriva e che navigano in condizioni di grave pericolo. È estremamente offensivo anche solo adombrare che abbiano derogato agli obblighi e alla innata vocazione”.   

Per quanto riguarda il caso politico innescato dalla frase del ministro “la disperazione non giustifica i viaggi che mettono in pericolo i figli”, Piantedosi afferma: “Io penso che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma”.

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