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Strage di Erba, il 21 novembre udienza su nuove possibili prove

Ott 27, 2017

La speranza della difesa è quella di un nuovo processo che possa riaprire la vicenda che ha portato in carcere, Olindo Romano, ex netturbino e Rosa Bazzi, ex donna delle pulizia, la coppia condannata in via definitiva all’ergastolo per la strage di Erba (Como).

Quel che è certo è che il 21 novembre, davanti alla Corte d’appello di Brescia, si terrà l’incidente probatorio su alcuni reperti mai analizzati nell’appartamento al secondo piano della Palazzina di ghiaccio di Erba in cui, l’11 dicembre del 2006, furono uccisi a sprangate e finiti a coltellate Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, poco più di due anni, la madre della donna, Paola Galli, e una vicina di casa, Valeria Cherubini, mentre suo marito, Mario Frigerio, sopravvisse, pur ferito gravemente e divenne il principale teste d’accusa dei coniugi Romano. Frigerio morì alcuni anni dopo il processo.

LA STRAGE DI ERBA – LE TAPPE DELLA VICENDA

Si tratta di accertamenti su formazioni pilifere, un accendino, un mazzo di chiavi, i giubbotti delle vittime, mai analizzati sulla scena del delitto che era stata invasa dall’acqua impiegata dai pompieri perché nell’appartamento era scoppiato un incendio.

Olindo e Rosa, dopo aver scontato i tre anni di isolamento diurno, si vedono regolarmente in carcere due volte al mese, come consentito dalla legge. Alcuni giorni dopo la strage avevano confessato fornendo dettagli raccapriccianti. Mesi dopo, però, in udienza preliminare, la svolta: Olindo e Rosa ritrattarono le loro confessioni e da quel momento continuano a proclamarsi innocenti, supportati in questo anche dai dubbi che, periodicamente, manifesta sulla loro colpevolezza il marito di Raffaella Castagna, Azouz Marzouk, tornato in Tunisia dopo l’arresto e il patteggiamento per spaccio di droga proseguito anche nelle immediatezze della strage.

All’udienza davanti ai giudici bresciani, decisa dalla Cassazione dopo un primo diniego della Corte d’appello, sono invitati a comparire anche Olindo Romano e Rosa Bazzi. “Non so ancora se riterranno di partecipare”, ha detto uno dei loro legali, Fabio Schembri, che con i colleghi Luisa Bordeaux

e Nico D’Ascola difende la coppia, il quale ha spiegato che l’esito di questi accertamenti “sarà molto importante” per decidere se

presentare la richiesta di revisione del processo la quale è ammissibile in presenza di nuovi elementi che potrebbero comportare l’assoluzione. Reperti – sottolinea Schembri – che, tra l’altro, potranno essere analizzati con metodi scientifici più innovativi rispetto a quelli di oltre dieci anni fa.

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