Il dimezzamento di deputati e senatori era stato approvato in via definitiva con una maggioranza bulgara l’8 ottobre scorso alla camera: avevano votato a favore M5S (per cui la lotta alla casta un cavallo di battaglia), Pd, Italia Viva, Lei, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il nuovo assetto prevedeva il calo da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Trattandosi di una modifica della Costituzione , la riforma poteva essere sottoposta a un ulteriore esame da parte dell’elettorato. Tra le strade percorribili anche la richiesta di un referendum da parte di un quinto degli appartenenti a una delle due Camere. La richiesta stata sottoscritta anche da senatori che avevano votato entusiasticamente per il taglio, di tutti gli schieramenti. Tra gli ultimi ad aggiungersi i parlamentari di Forza Italia Maurizio Gasparri e Lucio Malan. Anche Matteo Salvini ha dato la sua benedizione: ho votato quella riforma , se i cittadini la confermano o la smentiscono per me la cosa migliore.