• 1 Marzo 2025 12:51

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Stellantis, scioperi a Pomigliano: la fabbrica è in subbuglio

Mar 1, 2025

L’impianto di Pomigliano d’Arco, in precedenza chiamato Alfasud di Pomigliano e rinominato nel 2008 stabilimento “Giambattista Vico” per omaggiare il filosofo napoletano, è tra i più importanti centri produttivi del Meridione. Si trova nell’area nord est della città metropolitana di Napoli ed è stato progettato nel 1968 dall’Alfa Romeo per la realizzazione di alcune storiche vetture del Biscione. Appartenente oggi al Gruppo Stellantis rappresenta un polmone industriale importantissimo ed è stato insignito della Medaglia d’oro nel World Class Manufacturing, metodo di qualifica dei processi delle organizzazioni manifatturiere. Dal 2011, a Pomigliano D’Arco, prendono vita le FIAT Panda.

La piccola utilitaria della Casa torinese si è confermata anche nel 2024 in cima alla lista delle auto più vendute in Italia. Negli ultimi giorni sono tornate le tensioni nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, a causa di un premio produzione annuo di appena 600 euro lordi, avvertito dai lavoratori come un riconoscimento insufficiente rispetto ai sacrifici e ai ritmi intensi affrontati negli ultimi mesi. I dipendenti delle linee produttive si sono sentiti presi in giro e hanno preferito incrociare le braccia per protesta. Il premio non riflette gli sforzi che stanno facendo gli operai in una fase di grande incertezza anche sul piano contrattuale.

Stellantis, fabbrica di Pomigliano in fermento

Il 2024 non verrà ricordato come un anno positivo per i vertici di Stellantis. Come sottolineato sulle colonne de il Fatto Quotidiano le vendite hanno avuto un brusco calo e i profitti sono scesi del 70%. L’ex amministratore delegato, Carlos Tavares, ha deciso di dimettersi lo scorso dicembre. Il crollo degli utili non ha ostacolato la distribuzione di un altro dividendo ai soci dell’azienda, seppur dimezzato rispetto al precedente. La famiglia Agnelli, prima azionista del colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA, ne beneficerà con una quota del 15,1%.

Ai dipendenti di Pomigliano, invece, è stato attribuito un premio di produzione annuale di 600 euro lordi. In sostanza l’equivalente una trentina di euro al mese. Dopo un anno in cui i lavoratori hanno dovuto sopportare lunghi e ripetuti periodi di cassa integrazione, con buste paga molto più basse di quelle dei colleghi di altri Paesi europei, la somma del bonus appare una beffa. Nello stabilimento di Pomigliano D’Arco, la Fiom ha indetto due ore di sciopero per protestare contro lo “scarno premio di produzione”. Una volta scoperta l’entità irrisoria del bonus sono scoppiate le proteste.

Bufera su Stellantis

“Stellantis paga dividendi mentre i lavoratori italiani sono da più di dieci anni in cassa integrazione perché non ci sono investimenti in ricerca sviluppo e produzione. Le scelte compiute negli anni dall’amministratore delegato Tavares e condivise dalla proprietà di Stellantis sono state fallimentari e il conto lo paghiamo noi come lavoratori e Paese“, aveva annunciato Michele De Palma, segretario generale della Fiom, all’atto della diffusione del bilancio.

Le organizzazioni sindacali hanno reagito, proponendo all’azienda di aprire un tavolo di confronto per rivedere il bonus. Per ora la dirigenza non ha replicato. La stabilità di Pomigliano è cruciale per Stellantis, rappresentando un polo strategico. “Abbiamo dato tutto a quest’azienda – hanno sottolineato alcuni lavoratori – e ci ripagano con circa 600 euro lordi di premio di produzione. Una vera miseria“. L’addio di Tavares ha creato delle spaccature e una serie di problemi finanziari, influenzando anche i premi produzione del colosso italo-francese.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close