• 24 Novembre 2024 19:36

Corriere NET

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Stellantis (e non solo) taglia le stime e crolla in Borsa. Costa sta accadendo all’automotive

Set 30, 2024

AGI – Stellantis ha rivisto la guidance del 2024 a causa “dei problemi di performance in Nord America” e “del deterioramento nelle dinamiche globali del settore“, in un contesto in cui “le dinamiche competitive si sono intensificate per effetto sia della maggiore offerta sia dell’accresciuta concorrenza cinese”.

Per tutto questo il gruppo prevede che il margine del risultato operativo adjusted per l’intero anno in corso sarà tra il 5,5% e il 7%, in calo rispetto al precedente ‘double digit’, una riduzione dovuta per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America, mentre altri fattori includono vendite inferiori alle attese nel secondo semestre in diverse aree geografiche del mondo. Il free cash flow industriale, inoltre, è atteso nel 2024 in un range tra -5 miliardi di euro e -10 miliardi rispetto al precedente ‘Positivè. Questa revisione riflette principalmente il minor risultato operativo adjusted atteso, oltre all’impatto del capitale circolante temporaneamente più alto nel secondo semestre. Il ‘profit warning‘ si è tradotto in una raffica di ordini di vendita a Piazza Affari dove il titolo della società crolla del 14% a quota 12,522 euro per azione.

Il gruppo – spiega in una nota – ha accelerato il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l’obiettivo di non più di 330.000 unità in giacenza presso la rete entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025. Le azioni includono una riduzione delle consegne alla rete di più di 200.000 veicoli nel secondo semestre del 2024 (un incremento rispetto alla riduzione di 100.000 riflessa nella precedente guidance) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento degli incentivi sui modelli del 2024 e degli anni precedenti e iniziative di incremento della produttività che contemplano aggiustamenti sia sui costi che sulla capacità produttiva. Stellantis continuerà inoltre a far leva ed espandere i propri differenziatori competitivi ed è convinta che le azioni di recupero poste in essere si tradurranno in performance operative e finanziarie più robuste nel 2025 e oltre. La revisione dei target arriva dopo che nei giorni scorsi sono tornate a circolare le indiscrezioni relative a una possibile aggregazione tra Stellantis e Renault, con il possibile coinvolgimento anche del gruppo Bmw. Sempre nei giorni scorsi, sono circolati anche i ‘rumor’ riguardanti il possibile avvio dell’iter per la successione al Ceo, Carlos Tavares, il cui mandato è in scadenza nel 2026.

 

Le altre case automobilistiche

Volkswagen tedesca ed europea ha abbassato le sue previsioni di vendita e di redditività per il 2024 a causa di un rallentamento delle vendite, a ulteriore dimostrazione della crisi del settore automobilistico tedesco. In un “contesto di mercato difficile”, il gruppo prevede ora un calo delle vendite rispetto allo scorso anno, mentre in precedenza aveva previsto un aumento fino al 5%. Il margine operativo è ora previsto al 5,6%, rispetto al 6,5-7% precedente. Alcune indiscrezioni di stampa hanno riportato che la società che produce la ‘Golf’ potrebbe chiudere degli stabilimenti in Germania e tagliare tra i 15 mila e i 30 mila posti di lavoro nel Paese.

Aston Martin (-20% alla Borsa di Londra), invece, non prevede più di raggiungere un free cash flow positivo nel primo semestre e sta tagliando il suo obiettivo di volumi all’ingrosso per il 2024 di circa 1.000 veicoli per affrontare il problema. I margini di profitto lordo per l’anno dovrebbero essere “modestamente” inferiori al 40%, rispetto al precedente obiettivo del 40% circa.

Stesso discorso per Mercedes-Benz (-2,20% in Borsa) che ha abbassato il proprio obiettivo di redditività annuale per due volte nel corso dell’anno, citando un clima economico sfavorevole, in particolare in Cina. La divisione automobilistica del gruppo Mercedes-Benz prevede ora un margine operativo tra il 7,5% e l’8,5%, rispetto al 10%-11% precedente, che, appunto, era una stima già in ribasso dopo gli scarsi risultati del secondo trimestre.

Bmw (-2,25%), infine, ha richiamato 1,5 milioni di veicoli per problemi ai freni e ha tagliato le previsioni per il 2024. Il richiamo avrà infatti un “effetto negativo sulle vendite mondiali nella seconda metà dell’anno” e un impatto sulla redditività con margini attesi quest’anno tra il 6 e il 7%, in calo dall’8-10% stimati in precedenza, aveva affermato in una nota la società, indebolita dall’andamento della domanda in Cina. 

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