• 18 Dicembre 2024 13:23

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Stellantis, cosa succede agli stabilimenti in Italia: il piano

Dic 18, 2024

Innovazione, elettrificazione e tecnologie avanzate. Attraverso tutti questi elementi Stellantis mira a trasformare l’industria automobilistica italiana. Come da programma, ieri Jean-Philippe Imparato ha illustrato ai sindacati gli ambiziosi piani in serbo per gli stabilimenti locali. Il gruppo, nato nel 2021 dalla fusione tra FCA e PSA, intende rafforzare la propria presenza lungo il territorio nazionale. Produzioni sostenibili e piattaforme all’avanguardia saranno i punti chiave con cui soddisfare le esigenze della mobilità del domani.

Impegno nella transizione ecologica

Partendo dal complesso di Pomigliano d’Arco, qui sarà introdotta nel 2028 la nuova architettura STLA Small, dedicata a modelli compatti, che guideranno l’offerta urbana del conglomerato. Vero simbolo del centro, la storica Panda continuerà a essere realizzata fino al 2030. Intanto, è già in cantiere un’altra generazione della vettura, pronta a rispondere alle sfide della mobilità sostenibile.

In quel di Mirafiori, cuore pulsante del Torinese, Stellantis ribadirà l’impegno nella transizione ecologica. Il focus riguarderà sempre la Fiat 500 nelle versioni ibride ed elettriche. In parallelo, la fabbrica si accinge ad accogliere un importante cambiamento organizzativo: a partire dal prossimo anno, diventerà la sede centrale della divisione europea dei veicoli commerciali del gruppo. Completano il quadro SUSTAINera, hub adibito alla sperimentazione e al riciclo delle batterie, e il Battery Technology Center, cruciale per lo sviluppo delle tecnologie legate agli accumulatori, pilastro essenziale nella fabbricazione di veicoli elettrici.

Il futuro dell’impianto di Cassino (Piedimonte San Germano) si concentrerà, invece, sulla piattaforma STLA Large, relativa ai modelli di fascia alta. Già dal 2025, nascerà qui la nuova Alfa Romeo Stelvio, a cui seguirà nel 2026 l’aggiornamento della Giulia. Ma non è tutto: Stellantis prepara una proposta top di gamma, destinata a riaffermare l’eccellenza del Made in Italy a livello globale. Contestualmente, sono in fase di valutazione versioni ibride ed elettriche della coppia di ammiraglie, a testimonianza di un percorso di transizione ormai irreversibile.

A propria volta, gli operatori di Melfi, in Basilicata, verranno scritte pagine importanti nell’ambito dell’elettrificazione. Dal 2025 la manodopera si occuperò di ben sette nuovi modelli elettrici, tra cui la Lancia Gamma, la Jeep Compass e due DS (una delle quali sarà la DS7). Grazie all’impiego del versatile pianale STLA Medium, non mancheranno poi le declinazioni ibride.

Gigafactory di Termoli al via nel 2026

A Modena, Stellantis promuove la tradizione e gli standard d’avanguardia tipici della Motor Valley, terra specializzata nei bolidi di lusso. La struttura concentrerà, dunque, le proprie risorse nei modelli di alta gamma, in particolare quelli italiani. Per quanto riguarda il complesso di Atessa, esso farà ancora dei veicoli commerciali il suo focus. Il core business sarà subito rappresentato dai mezzi elettrici personalizzati mediante il programma CustomFit. In aggiunta, nel 2027 approderà una nuova versione del Large Van, che continuerà a sostenere l’export italiano in più di 75 Paesi.

Last but not least, Termoli farà da cornice a dei grossi progetti. In primo luogo, Stellantis prevede un significativo supporto alla joint venture ACC, incentrata sullo sviluppo di batterie per auto elettriche. Il fiore all’occhiello è, però, il piano Gigafactory, che entrerà in funzione nel 2026: un investimento strategico per rispondere alla crescente domanda di accumulatori e sostenere lo sviluppo delle tecnologie necessarie alla conversione energetica.

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