Il Gruppo Stellantis è piombato nel caos dopo le dimissioni dell’a.d. Carlos Tavares. I numeri delle vendite in calo hanno determinato una situazione piuttosto delicata per gli operai. Nel pomeriggio c’è stato il tanto atteso incontro al Mimit con azienda, Anfia, sindacati e Regioni nel tentativo di trovare una quadra. Cassa integrazione per gli operai di Mirafiori e la fine degli ammortizzatori sociali per gli stabilimenti della filiera, a partire dal 2025, sono stati sul tavolo di discussione, insieme all’impegno per la Gigafactory di batterie per le EV di Termoli da parte della joint venture Acc, di cui Stellantis fa parte.
Il tavolo convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy dal ministro Adolfo Urso ha rappresentato un momento chiave nella gestione di una fase critica per il colosso italo-francese. Il Governo è pronto a stanziare più fondi dopo i tagli del comparto dei mesi scorsi. La premier Meloni ha chiesto uno sforzo da parte del Gruppo Stellantis. Da sempre la famiglia Agnelli ha ricevuto il sostegno delle istituzioni, ma un grande passo ora tocca aspettarselo dalla parte opposta.
Stellantis a lavoro per la svolta
Il tema più caldo è quello della cassa integrazione, dato che di recente sono stati rinnovati i contratti di solidarietà a Mirafiori e, congiuntamente, gli ammortizzatori sociali nel 2025 per molti impianti, mettendo a serio rischio 25mila posti di lavoro. Il numero degli operai in gravi difficoltà è ancora più elevato. Anfia, l’Associazione delle imprese della filiera, prevede che già nel 2025 saranno 40mila i lavoratori coinvolti dalla crisi economica. Una situazione che rischia, seriamente, di farsi drammatica per le famiglie degli operai. I sindacati parlano di migliaia di addetti senza più cassa integrazione già alla fine del primo trimestre del 2025.
Al Mimit hanno presenziato, oltre al ministro Adolfo Urso, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, il responsabile Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, i sindacati, Anfia e le Regioni dove vi sono gli stabilimenti (Piemonte, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo e Basilicata). Per fortuna sono state prese delle posizioni che mirano a preservare la posizione dei lavoratori.
Stellantis, le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato
Con l’uscita di Tavares, il manager francese a comando delle operazioni dell’Alfa Romeo ha assurto una posizione fondamentale nel Gruppo Stellantis. In apertura dei lavori al Mimit Imparato ha dichiarato: “Il treno della storia non si ferma due volte. Il tempo è venuto per noi, Stellantis, di fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa. Lo farò direttamente, concretamente. Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti. Quindi ci metto la faccia. Tutti gli stabilimenti italiani rimarranno attivi e già dal 2026 la capacità produttiva crescerà grazie ai nuovi modelli“.
Una rassicurazione importante che ha fatto esultare i rappresentati del Governo. A Pomigliano arriverà dal 2028 la piattaforma Stla Small. Il manager francese si è sbilanciato anche sulla Giga Factory di Termoli. “L’azienda sostiene con un finanziamento la joint venture ACC, la quale resta aperta a studiare la realizzazione della Giga Factory a Termoli in base all’evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitività dei fattori abilitanti del sistema Paese“. Urso ha ringraziato tutti gli attori del tavolo che “dopo due anni di intenso lavoro comune ci permettono finalmente di segnare una svolta, in Italia e in Europa“.