Negli ultimi anni il mercato dell’auto è entrato in una profonda crisi. Tante situazioni si sono andate ad intersecare tra loro, che hanno creato lo stato attuale delle cose. Senza ombra di dubbio il Covid ha dato una bella botta a tutto il comparto. I vari lockdown e la crisi economica che ha colpito un po’ tutti ha avuto ripercussioni assai gravi naturalmente anche in questo settore. Tutto questo però si è andato ad incastrare anche in un momento storico particolare: l’abbandono dei motori termici.
Come sappiamo ormai da tempo, l’Europa ha chiesto di portare a zero le emissioni delle auto in vendita entro il 2035. Ciò vuol dire che nei prossimi 10 anni i vari Costruttori dovranno cercare di raggiungere questo obiettivo attraverso le nuove tecnologie che al momento sono rappresentate principalmente dall’elettrico e poi più staccate idrogeno e nuovi carburanti sintetici. Purtroppo però, vuoi per le poche infrastrutture pubbliche, vuoi per una certa disinformazione che serpeggia e infine vuoi perché essendo novità hanno un costo maggiore rispetto ai vecchi motori diesel e benzina, per il momento non hanno ancora attecchito completamente sul mercato.
Nuovi licenziamenti in Italia
Intanto però le auto non si vendono e gli operai dell’intera filiera stanno rimanendo per strada. In particolare, l’azienda di logistica Trasnova, che lavora per il Gruppo Stellantis, ha inviato le lettere di licenziamento collettivo per 97 lavoratori poiché non è stata rinnovata la commessa. Come spiegato dalla stessa Società, non vi sono soluzioni alternative poiché si tratta di esuberi strutturali, non ci sono altri cantieri a cui poter destinare la manodopera.
Gli operai che facevano parte dell’appalto e che quindi sono stati licenziati erano così divisi: 1 a Melfi, 28 a Piedimonte San Germano, 54 a Pomigliano e 14 a Mirafiori. Questi ultimi però verranno licenziati il 31 marzo 2025. Il ministro Adolfo Urso, ai microfoni del TG1, ha fatto sapere di aver disposto un incontro con Stellantis per il prossimo 17 dicembre, dove verranno discussi i termini dei piani per il futuro dell’Azienda in Italia. Mentre per il 10 dicembre sono stati convocati Trasnova, i sindacati e la stessa Stellantis per riuscire a trovare una soluzione.
Possibili soluzioni
Pierpaolo Bombardieri, leader della UIL, sempre al TG1, ha espresso, invece, la propria preoccupazione per i tanti licenziamenti e quelli che potrebbero ancora arrivare. In particolare ha chiesto al ministro di intervenire con il ripristino del Fondo dell’automotive e con aiuti a quelle aziende che decidono di scommettere sull’Italia.
È arrivata poi anche l’offensiva della Schlein che è stata molto dura nei confronti di Elkann e ha chiesto che venga in Parlamento a dare spiegazioni su quanto sta accadendo con Stellantis. Infine, il leader del PD ha chiesto al Governo di ripristinare il fondo destinato all’auto e di battersi insieme in Europa per creare un fondo comunitario europeo sull’automotive. In particolare quest’ultima richiesta è stata già avanzata anche da altri politici. Naturalmente la paura di un collasso totale dell’industria dell’auto nell’UE è tanta e proprio per questo in molti auspicano una soluzione comunitaria, un po’ come è avvenuto per un’emergenza come il Covid. Infine, anche Ciro D’Alessio, coordinatore nazionale automotive FIOM-CGIL ha chiesto un intervento del Governo per frenare questa emorragia che sta dilaniando il nostro Paese.