Il crisi mondiale dei microchip ha frenato e non poco il mercato delle auto in tutto il mondo, settore che ha dovuto fare i conti anche con l’emergenza Covid-19 che tra il 2020 e il 2021 è stato messo in ginocchio. Per far fronte a nuove possibili perturbazioni e problematiche provenienti dai circuiti integrati, Stellantis ha deciso di formalizzare un accordo con un gigante dell’elettronica di consumo.
Il neo nato gruppo automobilistico, che vanta un fatturato plurimiliardario, ha infatti di recente stipulato un nuovo accordo con Foxconn, gruppo taiwanese col quale aveva già stretto una partnership per la creazione di Mobile Drive. Col nuovo patto l’amicizia e la collaborazione si allarga ancora di più, con la stipula di un memorandum di intesa per progettare e realizzare la prossima generazione di circuiti integrati, che saranno destinati esclusivamente alle auto del gruppo Stellantis.
I circuiti integrati, che di recente hanno richiamato anche l’attenzione dell’Ue con aiuti per uscire dalla crisi, saranno impiegati per la futura generazione di veicoli elettrici del gruppo automobilistico basati sulle quattro piattaforme della famiglia STLA, la Small, Medium, Large e Frame, che verrà sviluppata appositamente per le auto elettriche a batteria. I primi modelli inizieranno ad arrivare nel 2024, ma i lavori per rendere funzionante l’architettura elettronica di base sono già ben avviati.
Dopo aver puntato tutto sulle batterie allo stato solido, la nuova scommessa di Stellantis mette sul tavolo un piano di investimenti da oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 che servirà per sviluppare un sistema operativo con intelligenza artificiale che sovraintenderà tutte le funzioni del STLA Brain, il “cervello” delle nuove auto elettriche firmate dal gruppo.
Carlos Tavares, CEO di Stellantis, si è detto soddisfatto della trasformazione in atto, con i software che potranno contare su partner eccellenti, provenienti da diversi settori e con diverse specializzazioni. Con Foxconn, dice Tavares, l’obiettivo è puntare alla creazione di “quattro famiglie di chip che copriranno più dell’80% delle nostre necessità, contribuendo a modernizzare significativamente i nostri componenti, ridurre la complessità e semplificare la catena di approvvigionamento”. Grazie a questo progetto, ha spiegato il dirigente, Stellantis avrà modo di aumentare le capacità di innovare più velocemente e costruire prodotti e servizi ad un ritmo rapido.