Continua il programma di riduzione della forza lavoro di Stellantis in Italia, già iniziato nei mesi successivi la nascita del Gruppo, nato dalla fusione tra FCA e PSA. Gli obiettivi dell’azienda sono oramai chiari: ridurre progressivamente gli addetti degli stabilimenti, allineando il totale di dipendenti agli effettivi livelli di produzione, senza investire in nuovi stabilimenti e andando così a ridurre i costi. Lo stabilimento più colpito da questo programma è Mirafiori, oramai lontanissimo dall’essere il polo industriale di un tempo.
Ridimensionamento per Mirafiori
Il rilancio dello stabilimento di Mirafiori non si è mai concretizzato: la Fiat 500 Elettrica non ha la capacità di assorbire tutta la capacità produttiva del sito piemontese in cui vengono realizzate anche alcune Maserati. La riduzione della forza lavoro diventa, quindi, necessaria per Stellantis, in particolare in assenza di nuovi investimenti. Il nuovo accordo per uscite volontarie con i lavoratori lo conferma.
Al momento, infatti, sono state definite circa 1.560 uscite volontarie dallo stabilimento di Mirafiori nel corso del prossimo futuro. Si tratta di un intervento significativo: il polo piemontese, infatti, si prepara a ridurre il totale di dipendenti (già ridimensionato negli ultimi anni con altri interventi analoghi) di circa il 10%. Da notare che la maggior parte delle uscite riguarda quadri e impiegati (per un totale di oltre 700 unità) oltre che il settore carrozzerie (circa 300).
Gli scenari di crescita futura per Mirafiori sono sfumati nei giorni scorsi quando Stellantis ha annunciato che la produzione di auto elettriche Leapmotor (partner cinese del Gruppo) non avverrà nel sito piemontese, come precedentemente ipotizzato, ma in Polonia, nel polo di Tychy dove Stellantis realizza anche la Fiat 600 e la Jeep Avenger e dove avverrà la produzione della nuova Alfa Romeo Milano, pronta al debutto ufficiale in pubblico Il futuro di Mirafiori sembra chiaro e il ridimensionamento delle attività è oramai evidente.
Problemi anche in altri siti
Il nuovo programma di uscite volontarie non riguarda solo Mirafiori. Le direttive di Stellantis in Italia sembrano chiare: tagliare i costi andando a ridurre la forza lavoro in esubero grazie ad accordi per uscite volontarie. Ci sono altri stabilimenti in cui si va avanti con questa linea. Il più colpito è Cassino, sede di produzione delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio oltre del Maserati Grecale. Il sito laziale, che per anni ha atteso un rilancio, registrerà circa 850 uscite volontarie (di cui 300 in trasferta a Pomigliano d’Arco dove vengono realizzate l’Alfa Romeo Tonale e la Fiat Panda) nel prossimo futuro.
Un ridimensionamento arriva anche per Pratola Serra. L’impianto, in provincia di Avellino, è stato per anni un riferimento della produzione di motori diesel in Italia. Dopo una breve riconversione durante la pandemia (con la produzione di mascherine), Pratola Serra si avvia a un ridimensionamento con la riduzione della forza lavoro grazie a un programma che prevede 100 uscite volontarie nel prossimo futuro. C’è poi Melfi, altro polo industriale di riferimento per il settore automotive italiano. Nonostante l’arrivo di diversi nuovi modelli in futuro, a Melfi sono previste nuove uscite che potrebbero arrivare a oltre 500 unità con incentivi che arriveranno fino a 105 mila euro per i dipendenti che sceglieranno di lasciare il posto di lavoro prima del tempo.