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Steam Machine, ecco come Windows 10 ha cambiato tutto

Nov 15, 2016

Due anni fa Valve svelò le Steam Machines, PC simil console preassemblati e prodotti da diverse aziende, il cui potenziale avrebbe potuto danneggiare la leadership di Microsoft e Sony nel mercato delle console casalinghe, ma che ben presto passarono in secondo piano.

Alienware è una delle prime aziende ad aver puntato su questi ibridi fra computer e console con la propria Alpha, portando così sul divano del salotto il gaming su PC. Quella che può essere definita la capostipite delle Steam Machines utilizzava Windows 8 come sistema operativo dato che Steam OS, progettato appositamente da Valve per questi ibridi, era ancora in fase di sviluppo.

Nonostante l’iniziale e acceso entusiasmo da parte di più aziende che proponevano il loro modello, sia per i prezzi decisamente alti rispetto a un normale PC, che un’utilità non superiore alle molto meno costose console, le Steam Machines sono finite nel dimenticatoio del mondo videoludico.

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Tuttavia per Frank Azor di Alienware il vero motivo del mancato successo di questi dispositivi è dovuto principalmente a Microsoft. “Penso che due anni fa la situazione era molto differente da quella di oggi. Il catalizzatore delle Steam Machines ruotava attorno alle decisioni di Microsoft con Windows 8 e se ricordate, quel sistema operativo si allontanò significativamente dai giocatori”, afferma Azor. “Eravamo preoccupati per come il settore stava perdendo i giocatori PC che utilizzavano Windows a favore di qualsiasi altra piattaforma che era là fuori, sia console, Mac OS X e Android.”

Non potendo fare affidamento su Microsoft nel contenere questa fuga di utenti e soprattutto di giocatori, Alienware ha iniziato a collaborare in prima linea con Valve e il progetto delle Steam Machine, in modo da recuperare quella fetta di mercato che stava abbandonando Windows.

Xbox One vs Alienware AlphaXbox One vs Alienware Alpha

Però, nel 2014 Valve è stata costretta a rimandare di un anno il debutto delle Steam Machine a causa di problemi legati al nuovo controller sviluppato dall’azienda. Nel giugno del 2014 quindi Alienware mette in commercio l’Alpha senza Steam OS e senza il controller di Valve, optando per il problematico Windows 8, mentre in Italia bisogna aspettare addirittura fino a maggio 2015 per poterla acquistare, quando ormai Windows 10 sta per diventare disponbile.

Questo ritardo ha permesso a Microsoft di pubblicare Windows 10, che a differenza del precedente segna un punto di svolta e un netto miglioramento rispetto al predecessore soprattutto in ambito gaming. Inoltre si diffonde velocemente sia perché gratuito per il primo anno e sia perché gli utenti sono stati spinti ad aggiornare. Quindi, l’arrivo ufficiale a novembre 2015 delle Steam Machine corredate di Steam OS e controller non è sufficiente per scalfire la rinnovata fiducia dei consumatori e giocatori verso Microsoft, inoltre Steam OS si rileva molto meno perfomante rispetto a Windows 10.

L’ultimo sistema operativo di Microsft ha quindi cambiato le carte in tavola e di certo non ha favorito l’ascesa delle Steam Machine. In ogni caso Alienware continua a supportare il sistema operativo di Valve con nuovi versioni dell’Alpha, complice anche il fatto che il loro modello di Steam Machine continua a vendere migliaia di unità ogni mese. Tuttavia Frank Azor conferma che l’azienda manterrà il focus su Windows.

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Il mercato è cambiato rapidamente in due anni, trasformando quella che all’inzio appariva come un idea vincente in un mancato successo. Allo stesso modo, dopo questa esperienza, Microsoft punta a eliminare le differenze tra console e PC cercando di unificare il mercato grazie a nuove iniziative come Play Anywhere; mentre Valve, pur avendo rinunciato all’idea di compere direttamente contro le console, continua a voler portare il gaming su PC anche nei salotti con lo Steam Link: un economico dispositivo che consente di giocare in streaming senza dover spostare il proprio computer.

“Credo che la cosa più importante sia che Microsoft continui a prestare attenzione [al fatto] che rischiano di perdere Windows come piattaforma di gioco, a meno che non investano nel gaming. Le Steam Machine e quello che abbiamo fatto con Valve è un promemoria per Microsoft, un calcio nel culo, che ha fatto rendere conto all’azienda di quello che stava perdendo”, conclude Frank Azor.

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