Il piano per il clima italiano al 2030 fissa al 30% i consumi energetici da soddisfare con fonti rinnovabili, soglia che sale al 55% per il settore elettrico. Ce la faremo?
Se il piano sarà implementato come previsto faremo anche meglio. Servono circa 30 mila megawatt di impianti solari e 10 mila di eolico. Sembrano cifre enormi, ma in realtà si tratta di una superficie di circa 90 mila ettari non necessariamente da allocare a terra. Basti pensare che abbiamo 850 mila impianti fotovoltaici sui tetti che cubano 15 mila megawatt. Presto partiranno le prime aste per le rinnovabili che mostreranno quanto queste fonti siano competitive.Dopo le prime gare a prezzi competitivi come si osservano ormai in tutto il mondo, anche in Italia il mercato si muoverà da solo, domanda e offerta si incontreranno senza necessità di incentivi. Per quanto riguarda l’eolico penso che il target del 10 mila megawatt sia raggiungibile se si prevedono anche i rifacimenti (revamping).
E l’elettrificazione dei trasporti?
Sta già partendo: la diffusione dell’auto elettrica sarà spinta dalle stesse case automobilistiche, mentre nel trasporto pubblico ci sono città come Ancona, Torino, Genova e Teramo che stanno avviando le gare per acquistare autobus elettrici. Sono competitivi perchè tra prezzo d’acquisto, manutenzione e gestione costano di meno. La nostra esperienza a Santiago del Cile dimostra, tra l’altro, che i passeggeri hanno più rispetto di questi mezzi. L’Italia, comunque, è tra i paesi europei che usa meno energia per produrre un’unità di Pil e ha i tassi più elevati di economia circolare e di riciclo dei materiali.
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