L’ora legale torner alle 2 di stanotte, sabato 30 marzo, quando le lancette dell’orologio dovranno essere spostate avanti di un’ora, fino alle 3. Una convenzione adottata a partire dagli anni ’80 per sfruttare al meglio la luce durante il periodo estivo – e risparmiare sui consumi energetici – che potrebbe scomparire dal 2021, secondo la volont espressa dal Parlamento europeo, che ne chiede l’abolizione. Proponendo di lasciare a ogni Paese la libert di decidere il proprio fuso orario.
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La fine del cambio d’orario – proposta per la prima volta lo scorso anno dalla Commissione Ue – potrebbe per essere pi complicata del previsto, visto gli Stati membri dell’Unione sono ancora molto lontani dall’avere una posizione comune su una questione che, invece, richiede il loro ok.
Lo stop dell’ora legale non senza rischi: tra le possibili conseguenze c’ anche lo sconvolgimento dei piani di volo delle compagnie aree europee, che lanciano l’allarme. E sul fronte dei consumi, i dati dicono che i risparmi non sono pi quelli di una volta.
Proposta contestata
Quella di abolire l’ora legale un’idea contestata fin dall’inizio. La proposta di Bruxelles nasce infatti da una consultazione popolare che molti considerano troppo ristretta per essere rappresentativa dei 500 milioni di cittadini europei: al sondaggio risposero solo 4,6 milioni di persone e l’84% si disse favorevole ad abolire il passaggio all’orario invernale perch causa di inutile stress fisico.
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Il Parlamento Ue: stop dal 2021
Con una risoluzione approvata nelle scorse settimane, gli eurodeputati chiedono dunque di mettere fine all’attuale regime che, dal 1980, ha armonizzato il sistema obbligando con una direttiva tutti gli Stati Ue a portare le lancette un’ora avanti nell’ultima domenica di marzo e un’ora indietro nell’ultima di ottobre. Mentre la Commissione avrebbe voluto la fine dell’ora legale gi nel 2019, il Parlamento l’ha spostata al 2021. Ma la risoluzione varata da Strasburgo non fa fare alcun passo in avanti al dossier: Perch sono prima di tutto gli Stati membri che devono approvare l’idea e, soltanto dopo che sar stata raggiunta una posizione comune, partir il negoziato tra le tre istituzioni Ue, che porter al testo definitivo della norma. Per entrare in vigore, infatti, la proposta della Commissione dovr essere concordata tra il Parlamento e il Consiglio.
Ognuno potr decidere il proprio orario
Ogni Paese potr decidere il proprio fuso orario, assicura la Commissione. La risoluzione del Parlamento precisa che gli Stati che decideranno di mantenere l’ora legale dovrebbero regolare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di marzo del 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l’ora solare dovrebbero spostare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di ottobre del 2021.
Si risparmia? s, ma sempre meno
I risparmi dovuti all’ora legale ci sono, ma i numeri dicono che sono sempre di meno. Ogni anno i sette mesi di ora legale in Italia riducono di circa 550 milioni di chilowattora i consumi di corrente elettrica, come se ogni anno tagliassimo a zero i consumi di circa 200mila famiglie. Ma il risparmio di chilowattora diventa un beneficio ambientale degno di nota soprattutto per Paesi che marciano a tutto carbone, come la Polonia o la Germania.
L’allarme delle compagnie aeree
Le compagnie aeree hanno lanciato il grido d’allarme nel caso Bruxelles decidesse di adottare l’abolizione del cambio d’ora gi a marzo 2019. Il motivo risiede nella pianificazione degli slot, che avviene con un anticipo compreso tra i 12 e i 18 mesi precedenti l’entrata in vigore degli orari di volo stagionali. In pratica, tutto il 2019 e quasi tutto il 2020 sono stati programmati. E la rinuncia all’ora legale nei prossimi 24 mesi porterebbe a uno sconvolgimento dei piani di volo, con impossibilit di rimodulare gli slot.
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