• 6 Febbraio 2025 13:39

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Stangata in arrivo, nuovo aumento per chi possiede un’auto vecchia

Feb 6, 2025

Con la crisi degli ultimi anni in Italia circolano auto sempre più obsolete. Si fa un gran parlare di elettrico e soluzioni all’avanguardia, ma a giudicare dai dati c’è un netto calo di acquisti di vetture di ultima generazione. L’ultimo Annuario statistico dell’ACI, aggiornato al 2023, ha calcolato un’età media di 12,10 anni, in crescita di ulteriori 4 mesi rispetto all’anno precedente.

Su oltre 40 milioni di auto circolanti, le Euro 0, 1, 2 e 3 sono il 25%. I dati dovrebbero spingere i vertici della politica a favorire uno svecchiamento repentino. Il problema che, nonostante gli incentivi, le auto moderne sono sempre più care e fuori dalla portata dell’italiano medio. Se il prezzo di tutti i veicoli è destinato ancora a salire, inevitabilmente, in Italia si rischierà il cosiddetto “effetto Havana”. Vedremo nelle principali città un mix tra vetture molto datate e macchine modernissime ad appannaggio di pochi, proprio come accade sulle strade di Cuba.

Italia, parco auto circolante sempre più vecchio

Prendendo in analisi le registrazioni al PRA, l’ACI ha calcolato nel 2023 un parco circolante di 40.915.229 autovetture (54.813.606 includendo tutte le tipologie di veicoli), suddivisi in Euro 0: 3.537.238 (8,65%), Euro 1: 820.831 (2,01%), Euro 2: 2.423.769 (5,92%), Euro 3: 3.589.280 (8,77%), Euro 4: 9.018.510 (22,04%), Euro 5: 6.638.063 (16,22%) ed Euro 6: 14.646.221 (35,80%). Vi sono anche 241.317 esemplari (0,59%) non identificate. Percentuali che rendono chiaro il quadro drammatico della situazione nostrana. Inoltre, sono state estromesse dalla classifica le auto storiche e d’epoca.

Le vecchie auto a benzina sono ancora la maggioranza, 17.717.147 unità (43,30%), precedendo le motorizzazioni diesel, ibride, GPL e metano. In fondo alla graduatoria vi sono le auto elettriche che ancora non hanno attirato gli italiani. Ponendo lo sguardo sulle radiazioni di autovetture secondo la classe Euro, il 43% circa di queste ha rappresentato modelli con anzianità molto alta (Euro 0, 1, 2 e 3) ma continuano a circolare il 25% del totale. L’età media dei veicoli usciti di circolazione è di 18 anni e 6 mesi: per i modelli a benzina è di oltre 20 anni, per quelli diesel di 17 anni e 1 mese, per le auto con doppia alimentazione benzina-GPL 15 anni e benzina-metano 16 anni e 1 mese.

Manutenzione auto, ulteriore mazzata in vista

All’orizzonte è previsto un nuovo rialzo per i possessori di auto. Il prezzo della revisione obbligatoria potrebbe salire di 9,18 euro dal 1° gennaio 2026. Qualora la disposizione fosse approvata dal Parlamento, il prezzo del controllo periodico ministeriale aumenterebbe dagli attuali 79,02 euro a 88,2 euro, in base all’emendamento 7.0.1 dei senatori Rosso e Ternullo (disegno legge 1337/2024 di conversione del decreto Milleproroghe 202/2024 con scadenza il 25 febbraio 2025).

Il 25 febbraio sapremo se vi sarà il rincaro per i possessori di automobili. L’importo era già passato da 66,88 agli attuali 79,02 euro nel novembre 2021. La proposta è stata, aspramente, criticata da Diego Brambilla, rappresentante nazionale del sindacato FederIspettori. Ne sapremo di più tra pochi giorni, ma l’Italia dovrà cambiare marcia nel corso dei prossimi anni se non vorrà ritrovarsi attardata rispetto alle nazioni più sviluppate e con una qualità dell’aria migliore. Gli italiani non sembrano avere nemmeno più l’interesse di un tempo per le moderne automobili imbottite di tecnologia. I giovani vedono sempre più remota la possibilità di guadagnare cifre così alte che possano permettere l’acquisto di veicoli all’avanguardia e continueranno a girare sui vecchi mezzi di genitori e nonni.

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