LA DECISIONE DEL GUP
Con Parnasi sono state rinviate a giudizio altre 11 persone, tra le quali l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi (Forza Italia), l’ex assessore regionale, Michele Civita (Pd) e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti. I patteggiamenti a due anni riguardano ex collaboratori dell’immobiliarista
di Ivan Cimmarusti
19 luglio 2019
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L’immobiliarista romano Luca Parnasi rinviato a giudizio nel procedimento sul Nuovo stadio della Roma. Con Parnasi sono state rinviate a giudizio altre 11 persone, tra le quali l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi (Forza Italia), l’ex assessore regionale, Michele Civita (Pd) e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti. I patteggiamenti a due anni riguardano ex collaboratori di Parnasi. È quanto deciso dal gup di Roma nell’ambito del filone principale dell’inchiesta sul nuovo Stadio della Roma.
Sullo sfondo della costruzione dello stadio giallorosso, a Tor di Valle, spunta il presunto «sistema» che sarebbe stato ideato dall’imprenditore aggiudicatario di quella maxi opera: Parnasi, un personaggio che «in un crescendo rossiniano» gestisce una corruzione «pulviscolare», fatta da mini tangenti camuffate da assunzioni di figli e consulenze liquidate con fatture fasulle. Parnasi, dunque, avrebbe operato su più livelli per “addolcire” la macchina burocratica legata alla costruzione del nuovo impianto della Roma. Un «sistema» che avrebbe tentato di esportare anche a Milano, dove avrebbe voluto edificare lo stadio del Milan, ricevendo uno no secco dall’assessore Pd Pierfrancesco Maran, che rifiuta un sospetto tentativo di corruzione. Ma è nella Capitale che il suo «metodo» sembra istituzionalizzarsi, al punto che nelle intercettazioni afferma che «sto mondo 5stelle (…) sono tutti sodali».