• 22 Dicembre 2025 6:04

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Sta rallentando l’incremento dei nuovi casi di Covid, ma aumentano i ricoveri

Ago 5, 2021

AGI – Rallenta l’incremento dei nuovi casi (+20%), ma aumentano ricoveri e terapie intensive. Lo afferma la fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale riferito al periodo 28 luglio-3 agosto. Nonostante un rallentamento nella crescita nuovi casi, continuano a salire i pazienti ricoverati in area medica (+36,3%) e nelle terapie intensive (+36,5%): i numeri assoluti rimangono bassi, ma con rilevanti differenze regionali di saturazione dei posti letto.

Restano stabili i decessi. Per quanto riguarda i vaccini, torna a salire la percentuale delle prime dosi sul totale delle somministrazioni, ma la campagna vaccinale, sottolinea Gimbe, ormai dipendente dai vaccini a Mrna, può contare su un numero di dosi insufficiente per mantenere il ritmo.

In dettaglio, rispetto alla precedente si rileva un incremento di nuovi casi (38.328 vs 31.963) e una sostanziale stabilità dei decessi (120 vs 111). In aumento anche i casi attualmente positivi (94.216 vs 70.310), le persone in isolamento domiciliare (91.762 vs 68.510), i ricoveri con sintomi (2.196 vs 1.611) e le terapie intensive (258 vs 189).

Rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: 120 (+8,1%)
  • Terapia intensiva: +69 (+36,5%)
  • Ricoverati con sintomi: +585 (+36,3%)
  • Isolamento domiciliare: +23.252 (+33,9%)
  • Nuovi casi: 38.328 (+19,9%)
  • Casi attualmente positivi: +23.906 (+34%)

“I nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – continuano a salire, seppur a un ritmo meno sostenuto rispetto alla settimana precedente, ma rimangono indubbiamente sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti”. Infatti, il rapporto positivi/persone testate, dopo l’impennata dall’1,8% al 9,1% in 4 settimane, negli ultimi 7 giorni ha segnato una crescita piu’ contenuta salendo al 10,7% e la media mobile dei nuovi casi si sta progressivamente appiattendo.

In tutte le Regioni a eccezione della Provincia Autonoma di Trento e del Lazio (Regione dove l’attacco hacker ha rallentato l’aggiornamento dei dati) si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi. In 62 Province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e in Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Veneto tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. In quattro Province si registrano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Cagliari (303), Ragusa (236), Caltanissetta (197) e Lucca (172). Stabili i decessi: 120 negli ultimi 7 giorni (di cui 12 relativi a periodi pregressi), con una media di 17 al giorno rispetto ai 16 della settimana precedente.

“Dopo i primi segnali di risalita – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si conferma un netto incremento percentuale dei ricoveri: +36,3% in area medica e +36,5% in terapia intensiva”. In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti COVID in area medica è passato dal minimo di 1.088 del 16 luglio ai 2.196 del 3 agosto e quello delle terapie intensive dal minimo di 151 del 14 luglio ai 258 del 3 agosto, ma al momento le percentuali di occupazione a livello nazionale rimangono molto basse: 4% in area medica e 3% nelle terapie intensive.

Tuttavia, si osserva una notevole eterogeneità regionale: per l’area medica si collocano sopra la media nazionale Sicilia (11%), Calabria (9%), Campania (6%), Basilicata (6%), Lazio (6%) e Sardegna (5%); per l’area critica sopra media nazionale Sardegna (10%), Liguria (6%), Lazio (5%), Sicilia (4%) e Toscana (4%). “Aumentano gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo di Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 21 ingressi/die rispetto ai 14 della settimana precedente”. 

Il 56% della popolazione è immunizzata

Al 4 agosto il 65,5% della popolazione (ovvero 38.814.033) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+1.107.982 rispetto alla settimana precedente) e il 56% ( 33.183.256) ha completato il ciclo vaccinale (+2.181.944). In calo nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (3.397.134) e la media mobile a 7 giorni (445.908 dosi/die), entrambi parzialmente influenzati dal mancato aggiornamento dei dati da parte della Regione Lazio a seguito dell’attacco hacker.

L’89% degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con un incremento settimanale nazionale irrisorio (+0,5%) e nette differenze regionali: se la Puglia ha raggiunto il 93,8% la Sicilia si ferma a quota 81%.

“Di fatto – dichiara il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – il numero di somministrazioni giornaliere non riesce a decollare sia per la limitata disponibilità di vaccini a mRNA, sia perchè non vengono più utilizzati quelli a vettore adenovirale per le prime dosi”.

In dettaglio, AstraZeneca viene impiegato quasi esclusivamente per i richiami (98,4% delle somministrazioni nell’ultima settimana); le somministrazioni di Johnson & Johnson sono ormai esigue (poco meno di 35 mila nell’ultima settimana) e le Regioni hanno iniziato a restituire le dosi non utilizzate; la limitata disponibilità di dosi di vaccini a mRNA ostacola, a breve termine, la possibilità di accelerare la vaccinazione negli under 60, oltre che di convincere gli over 60 ancora scoperti che rifiutano i vaccini a vettore adenovirale.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close