Per settimane ci hanno fatto credere di guardare la Ferrari Elettrica, ma era solo un’illusione. Dietro quei muletti goffi, che indossavano la pelle della Maserati Levante, si celava qualcosa di molto diverso. Oggi, finalmente, il travestimento muta e sotto le forme emerse nelle recenti foto spia spunta fuori quello che, di fatti, è il primo veicolo elettrico del Cavallino Rampante. Certo, è ancora mimetizzato, ma più vicino che mai alla verità. Per le strade di Maranello, questo oggetto misterioso, ha fatto già scalpore.
Un camuffamento d’autore
La transizione è un fatto epocale per tutti, ma per la Casa modenese forse ancora di più. E non è così inatteso notare come Ferrari abbia scelto di arrivare a questo punto con passi misurati. Dopo mesi di prototipi “mascherati” sotto carrozzerie altrui, e che avevano fatto sobbalzare più di un appassionato, ora compare un corpo inedito, sempre lontano dalla definizione finale, ma sufficientemente reale da far tremare i puristi e incuriosire i futuristi.
Le foto scattate dai “paparazzi” mostrano una silhouette nuova, coperta sì da pannelli mimetici, ma con una coda che – paradossalmente – fa pensare al passato: quella forma sfuggente, protesa all’indietro, ricorda la leggendaria 250 GT SWB Breadvan, one-off scolpita da Giotto Bizzarrini su base 250 GT. Un richiamo che, se intenzionale, è una dichiarazione forte: la Ferrari cambia, ma non dimentica chi è.
SUV coupé? Più probabile di quanto sembri
Ciò che sappiamo con certezza è che la Ferrari Elettrica sarà un SUV. Ma non uno qualunque. Le proporzioni, difficili da leggere sotto i camuffamenti, parlano comunque di un’auto più compatta rispetto alla Purosangue, da cui potrebbe riprendere anche le iconiche portiere a libro. Ma la vera notizia è altrove: l’andamento del tetto, il taglio posteriore, il profilo sfuggente suggeriscono l’ipotesi più audace – e forse la più credibile – di un SUV coupé a batterie.
Una scelta che, se confermata, proietterebbe Ferrari in un segmento ancora inesplorato per Maranello, ma ormai centrale per l’evoluzione dei marchi premium. E la prudenza con cui è stato nascosto proprio il retrotreno, sembra confermare che la coda nasconda più di un semplice orpello estetico.
Dettagli rivelatori
L’analisi delle foto spia consente anche qualche ipotesi concreta. Le luci diurne, ad esempio, sembrano arretrate rispetto al solito, forse un trucco visivo o una precisa scelta stilistica. Gli sbilanciamenti anteriori e posteriori, troppo marcati per un’auto elettrica moderna, potrebbero essere frutto del camuffamento stesso, ma suggeriscono comunque un’impostazione non convenzionale. È sparita, invece, la finta quadrupla di scarichi posteriori presente nelle prime versioni di prova. Un dettaglio piccolo ma simbolico: Ferrari non finge più di essere ciò che non è. Ora è pronta a mostrarsi per ciò che sta diventando.
Quando la vedremo davvero
L’attesa è ancora lunga, ma il conto alla rovescia è iniziato. Il prossimo appuntamento è fissato per il 9 ottobre, quando verrà svelato il fulcro tecnologico della vettura: software, architettura e filosofia progettuale. Gli interni saranno presentati nei primi mesi del 2026, mentre il debutto definitivo è atteso per la primavera dello stesso anno. Le prime consegne? Fine 2026. Ma il tempo, nel mondo Ferrari, non si misura in mesi ma in evoluzioni.