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Spread in risalita dopo il taglio di Fitch all’Italia. Piazza Affari parte debole, poi torna in parità

Apr 29, 2020

MILANO – Ore 9:40. Spread in crescita e Piazza Affari volatile all’indomani del declassamento a sorpresa del debito italiano al livello di BBB-, da parte dell’agenzia di rating Fitch: soltanto un gradino sopra la poco onorevole qualifica di “spazzatura”. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund, primo termometro della fiducia dei mercati nel Paese, si attesta in area 230 punti base, una decina sopra i livelli della chiusura di ieri. Il decennale italiano rende più dell’1,8% sul mercato secondario, dall’1,76% della vigilia.

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È l’assegnazione di una valutazione solitamente qualitativa alla bontà di uno strumento di debito o di un soggetto debitore, che quindi prende in esame la solidità, la sicurezza, e la capacità presente e futura di rimborso del debito esistente. Il rating viene effettuato da società specializzate come Moody’s o Standard and Poor’s.ll rating è un voto espresso in lettere che esprime l’affidabilità di una azienda, Stato o governo locale che emette un titolo di debito. Indica la capacità di ripagare quel debito e di conseguenza la rischiosità dell’investimento. La scala varia a seconda degli istituti. I principali sono Moody’s Standard & Poor’s e Fitch. Va dalla tripla A (massima affidabilità) alla D (default, insolvenza). Dalla BB in giù, il giudizio viene definito “non investment grade” oppure “junk”, “spazzatura”. La valutazione è sulla base dei bilanci, dei fondamentali economici e finanziari. Prima di procedere, l’agenzia deve necessariamente avvisare di aver posto sotto osservazione le prospettive di rating, esplicitando se lo ha fatto con implicazioni postive o negative. Titoli con rating molto bassi possono essere rifiutati dalla Bce come collaterali nelle operazioni di finanziamento del sistema bancario. Rating Moody’s Fitch S&P AAA Aaa AAA AAA, AAA- AA Aa, Aa1, Aa2, Aa3 AA, AA-, AA+ AA, AA-, AA+ A A, A1, A2, A3 A, A-, A+ A, A-, A+ BBB Baa, Baa1, Baa2, Baa3 BBB, BBB-, BBB+ BBB, BBB-, BBB+ BB Ba, Ba1, Ba2, Ba3 BB, BB- BB+ BB, BB- BB+ B B, B1, B2, B3 B, B-, B+ B, B-, B+ CCC Caa, Caa1, Caa2, Caa3 CCC, CCC-, CCC+ CCC, CCC-, CCC+ CC Ca CC, CC-, CC+ CC, CC-, CC+ C C C, C-, C+ C DDD DDD DDD DDD DD DD DD DD D D D D

Nervosa in avvio la reazione della Borsa di Milano. Il Ftse Mib apre in ribasso, a fronte di scambi Ue positivi, con le banche che pagano la crescita dello spread. Dopo qualche minuto, però, il listino milanese torna in positivo dello 0,3% sfruttando anche il recupero dei petroliferi che traggono beneficio dalla risalita del greggio. Poco mosse le altre: Londra avanza dello 0,25%, Francoforte è praticamente invariata, Parigi scivola dello 0,1%. Gli investitori guardano alle Banche centrali per alimentare nuovamente il motore della ripresa azionaria, dopo che è stato recuperato il 27% dai minimi di marzo.

Oggi tocca alla Federal Reserve comunicare le nuove proiezioni sull’economia Usa, mentre non si scorgono novità sui tassi: nella consueta conferenza stampa che seguirà la riunione del Fomc, gli investitori si aspettano parole rassicuranti dal presidente Jerome Powell. Ma gli analisti temono il peggio sul fronte dei numeri. “Le cose sono peggiorate rapidamente” e “le prospettive di ripresa sono incerte”, ha detto Diane Swonk, capo economista di Grant Thornton. E per Michael Feroli, capo economista della JP Morgan, “l’economia si sta deteriorando a una velocità folle e le prospettive sono molto incerte”.

Quanto alla Banca centrale europea, il comitato di domani dovrà far fronte alla richiesta implicita degli osservatori di fare di più per superare l’emergenza economica. Senz’altro la mossa di Fitch aggiunge una ulteriore attualità alla riunione, che secondo alcuni analisti potrebbre già decidere di ampliare la portata del Pepp, il nuovo programma di acquisti lanciato contro la crisi provocata dalla pandemia di coronavirus. Dopo la mossa a sorpresa di aver ammesso i titoli diventati “spazzatura” per la crisi del Covid 19 come collaterale per le operazioni di liquidità, Lagarde potrebbre annunciare la decisione di allargare la platea anche dei titoli ‘eligibili’ anche per il programma di acquisti. Alcuni analisti si attendono anche che il volume del Pepp da 750 miliardi possa essere aumentato di altri 500 miliardi. Il motivo è presto detto da Abn Amro: quest’anno ci saranno circa 700 miliardi di emissioni di nuovo deficit da parte degli Stati, che – secondo le proiezioni attuali – il programma Bce potrebbe coprire solo fino a 475 miliardi. Se invece il Pepp salisse di 500 miliardi, 275 di questi potrebbero esser usati per acquisire bond sovrani sul mercato secondario, andando a coprire la distanza dalle emissioni governative in vista. Ma forse è prematuro venga annunciato già questa settimana. Più facile che l’Eurotower si prenda qualche settimana di riflessione e aspetti l’esito del negoziato politico sul Recovery Fund, prima di sparare un altro colpo di bazooka. Potrebbe intanto arrivare qualche misura in favore delle banche, come l’innalzamento della soglia oltre la quale vengono applicati i tassi negativi alle riserve.

La giornata degli eventi economico-finanziari vede l’asta del tesoro di Btp decennali e Ccteu fino a 6 miliardi. Tra i dati attesi, per l’Eurozona l’indice di fiducia economia in aprile, dalla Germania l’inflazione ad aprile, dagli Usa il Pil del primo trimestre.

Come detto, questa mattina le Borse asiatiche si sono mosse in cauto rialzo: Tokyo è rimasta chiusa per festività, mentre le Borse cinesi hanno chiuso la seduta contrastate: l’indice Composite di Shanghai segna un rialzo dello 0,44%, a 2.822,44 punti, mentre quello di Shenzhen cede lo 0,11%, a quota 1.730,74. Ieri sera Wall Street ha chiuso debole, con le nuove preoccupazioni per la diffusione del virus e i big del comparto tecnologico appesantiti: il Dow Jones ha perso lo 0,13%, lo S&P500 ha perso lo 0,52% e il Nasdaq l’1,4 per cento.

Tra le materie prime, il petrolio si porta in recupero in avvio di giornata rispetto ai valori della vigilia con i contratti sul greggio Wti con scadenza a giugno che passano di mano a 13,55 dollari, il 9,81% in più rispetto alle quotazioni di ieri sera a New York. Sale anche il Brent che passa di mano a 21,15 dollari con un aumento del 3,37%. Torna a salire anche il prezzo dell’oro per il timore di recessione globale: come bene rifugio per eccellenza, l’oro beneficerà di ulteriori misure di stimolo diffuse dalle banche centrali. Lo spot gold guadagna lo 0,25% a 1.726,50 dollari l’oncia.

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