La novità rientrerebbe nell’ambito di un accordo con le major, disposte in cambio a concedere uno sconto sulle royalty pagate da Spotify. Certo l’introduzione di queste nuove limitazioni per gli utenti free potrebbe limitare la crescita futura della piattaforma con una parte degli utenti che utilizzano l’applicazione gratuitamente pronti a migrare verso servizi competitor come Apple Music che sta registrando una crescita sempre più elevata e veloce.
L’accordo di licenza potrebbe aumentare l’appeal di Spotify in vista di un suo sbarco in Borsa, osserva il Financial Times. I circa 50 milioni di persone che scelgono di non pagare e di essere interrotti di tanto in tanto dalla pubblicità potrebbero quindi essere privati di album e canzoni in testa alle classifiche di tutto il mondo, quantomeno nelle settimane o mesi (si vedrà) successivi all’uscita.
Spotify vs case discografiche Da quanto si apprende sembrerebbe che l’azienda (che ha fatto della musica libera il proprio slogan) stia contrattando con le maggiori etichette discografiche per la rimozione della clausola che dava la possibilità a Spotify di permettere l’ascolto gratuito degli album agli utenti con abbonamento Free. Per questo si sono alleate Spotify, piattaforma per la musica online, e Waze, app di proprietà di Google che dà agli utenti indicazioni stradali basandosi sul traffico e sull’aiuto in tempo reale degli altri automobilisti. Secondo i suoi dati ufficiali, Spotify vanta infatti più di 100 milioni di fruitori, di cui 50 milioni sono abbonati alla modalità premium, mentre i branimusicali disponibili sulla piattaforma superano i 30 milioni. Di recente ha infatti iniziato a testare “Spotify Hi-Fi”, un servizio che distribuisce musica con una qualità audio superiore a un prezzo di 5-10 euro al mese in aggiunta ai 10 euro dell’abbonamento mensile.