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L’orientamento del premier Conte: la modifica nella conversione del decreto in Parlamento. La contrarietà di Speranza: mantenere la linea della massima prudenza
L’orientamento del premier Conte: la modifica nella conversione del decreto in Parlamento. La contrarietà di Speranza: mantenere la linea della massima prudenza
11 dicembre 2020
4′ di lettura
Natale, Santo Stefano, Capodanno: sono i tre giorni di festa nei quali non si potrà uscire dal proprio Comune salvo che per motivi di lavoro, necessità o salute. Un divieto alla mobilità che, però, potrebbe essere allentato con la possibilità di spostamento tra Comuni limitrofi. Un punto sul quale il premier Giuseppe Conte sarebbe intenzionato a intervenire ma che vede la contrarietà del ministro della Salute Roberto Speranza che chiede di mantenere la linea della massima prudenza. Intanto mercoledì il Senato discutererà una mozione presentata dalle forze di opposizione che mira a cancellare la restrizione.
L’intervento potrebbe portare a una modifica del decreto in vigore dal 4 dicembre nella sua conversione in legge o a un aggiornamento delle Faq (Domande frequenti) del governo con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento. Il premier potrebbe convocare i capidelegazione al ritorno da Bruxelles dove è impegnato per il Consiglio Ue.
Il divieto di spostamento
Nel periodo delle feste, dal 21 dicembre al 6 gennaio, saranno consentiti spostamenti (esclusivamente tra luoghi in area gialla) solo se si ha la residenza o il domicilio o la propria abitazione nella regione/provincia autonoma di destinazione. Nei giorni 25 e 26 dicembre e 1° gennaio, però, sarà possibile spostarsi solo all’interno del proprio comune. Una norma del decreto che è stata contestata dall’opposizione: «Ci si può muovere liberamente da un punto all’altro di una grande città come Roma o Milano percorrendo anche trenta chilometri di distanza, ma si impedisce a familiari di attraversare la strada il giorno di Natale perché residenti in Comuni limitrofi» hanno scritto in una nota congiunta i capigruppo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia al Senato.
Le deroghe
Nella giornata di giovedì 10 è trapelata la disponilbilità di Palazzo Chigi di intervenire sul divieto per ammorbidirlo con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni. Nelle Faq del governo viene esclusa la possibilità di muoversi dal proprio Comune nei tre giorni di festa (25 e 26 dicembre, 1° gennaio) per andare a trovare «genitori, anziani ma in buona salute» e non viene prevista alcuna deroga neanche per una visita a «un parente che, pur essendo autosufficiente, vive da solo, per alleviare la sua solitudine durante le feste». Lo spostamento resta consentito nel periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio «per dare assistenza a persone non autosufficienti anche tra comuni/regioni in aree diverse, ove non sia possibile assicurare loro la necessaria assistenza tramite altri soggetti presenti nello stesso comune/regione».
Speranza: mantenere la linea della massima prudenza
Il governo, però, appare diviso. Per il ministro della Salute Roberto Speranza sugli spostamenti tra i Comuni nei giorni del Natale si deve mantenere la linea della massima prudenza, perché «l’epidemia ha ancora numeri troppo alti per abbassare la guardia».