VIBO VALENTIA – Sono sette gli indagati per le ‘nozze show’ di Nicotera, la cerimonia nuziale che si era conclusa con lo spettacolare atterraggio degli sposi in elicottero nella piazza centrale del paese il 14 settembre scorso. Abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio i reati ipotizzati e contestati a vario titolo dalla procura di Vibo Valentia.
Tra i destinatari del decreto di perquisizione e sequestro, emesso dalla Procura vibonese, ci sono il sindaco della cittadina del Tirreno, Franco Pagano, di 55 anni e lo sposo Antonio Gallone, di 31, ma anche i responsabili dell’Ufficio tecnico comunale Carmelo Ciampa (58) e della Polizia Municipale, Gregorio Milidoni (59).
Il pm di Vibo Valentia, Michele Sirgiovanni, contesta ai tre pubblici ufficiali, più lo sposo, in qualità di beneficiario, una condotta finalizzata alla violazione del codice della navigazione. Il sindaco Pagano, secondo quanto messo nero su bianco dalla Procura, “astenendosi in presenza di un interesse in qualità di invitato al matrimonio”, avrebbe autorizzato, il 13 settembre scorso, l’utilizzo di un’elisuperficie occasionale, nel campo sportivo di proprietà del Comune, per consentire l’atterraggio del velivolo.
Il provvedimento della magistratura vibonese configura, invece, il reato di interruzione di pubblico servizio oltre che per lo sposo anche per Salvatore Delfino, titolare di un’attività di noleggio auto e per Enrico Abagnale, quest’ultimo già balzato agli onori della cronaca per essere stato ai comandi dell’elicottero che lanciò petali di rosa ai funerali di Vittorio Casamonica a Roma e al pilota del velivolo Giovanni Contieri, di 32 anni. In particolare, Gallone e Delfino sono indagati per avere delimitato con delle transenne l’area della piazza ed essersi poi prodigati a non farvi “camminare cittadini e astanti” allo scopo di far atterrare l’elicottero della società “Robortech” a bordo del quale erano entrambi, mentre Abagnale, essendo stato sospeso dopo la vicenda del funerale show di Roma, coordinava e sovrintendeva l’atterraggio a terra.
A seguito della perquisizione personale e domiciliare a carico del sindaco Pagano, dei dirigenti Ciampa e Milidoni, nonché di Gallone e di Delfino i carabinieri hanno acquisito documentazione ritenuta “utile all’indagine”.
Lo sposo, Antonio Gallone, operaio trentunenne, in prova ai servizi sociali e già sorpreso negli scorsi anni dai carabinieri ad innaffiare 600 piante di canapa indiana, secondo indiscrezioni circolate in un primo tempo, sarebbe stato parente dei potentissimi Mancuso, il clan che storicamente governa la zona. Ma la circostanza è stata smentita dalla magistratura. “Non sono emersi al momento elementi tali per far ritenere lo sposo direttamente imparentato con elementi dei clan di Nicotera, né sono emerse ipotesi di reato aggravate dalle modalità o finalità mafiose”, aveva precisato al riguardo il procuratore facente funzioni di Vibo Valentia, Michele Sirgiovanni. Era stato il magistrato ad aprire l’inchiesta per abuso d’ufficio, pericolo per la pubblica incolumità e omissione di atti d’ufficio.
Nicotera, Comune sciolto per infiltrazioni mafiose, nel 2005 e nel 2010, attende peraltro a breve la decisione del Governo su un possibile nuovo scioglimento degli organi elettivi dopo l’invio, antecedente a questi fatti, della relazione redatta dalla Commissione di accesso nominata, in febbraio, dal Prefetto di Vibo Valentia.