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Sport, dalle palestre agli allenamenti: ecco cosa si può fare e cosa no

Mag 25, 2020

FASE DUE

A fare da sfondo alla riapertura di queste attività le linee guida aggiornate e approvate dalla Conferenza delle Regioni e poi attuate nel dettaglio attraverso protocolli ad hoc per garantire l’allenamento in sicurezza per clienti e istruttori

di Andrea Carli

Alessandri (Technogym): fitness in sicurezza per la ripartenza in fase2

A fare da sfondo alla riapertura di queste attività le linee guida aggiornate e approvate dalla Conferenza delle Regioni e poi attuate nel dettaglio attraverso protocolli ad hoc per garantire l’allenamento in sicurezza per clienti e istruttori

25 maggio 2020


4′ di lettura

Quel borsone con tutto l’occorrente per la palestra, o quello con dentro costume, accappatoio e pantofole per la piscina, a cui in questi lunghi giorni di lockdown Covid-19 si è guardato con un misto di nostalgia e rassegnazione da oggi, 25 maggio, potrà essere, finalmente, riaperto. E potrà tornare a far parte degli accessori della nostra giornata.

Riaprono, anche se non in tutte le regioni, palestre, piscine, centri sportivi. Per gli appassionati è una novità importante, dopo l’interruzione imposta dal coronavirus in ambienti a forte rischio contagio. Stop dunque ad addominali in salotto, magari con lo sguardo rivolto a una diretta video su Facebook.

Sarà una gioia ma non per tutti (almeno per ora). Chi vive in Lombardia dovrà attendere ancora un po’, il 31 maggio. Lo stesso accade in Basilicata: qui il governatore Vito Bardi ha rinviato l’apertura al 3 giugno. Prendono tempo anche le piscine e palestre comunali di Bologna, chiuse fino a fine mese per definire i protocolli di sicurezza con i gestori.

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Le linee guida della Conferenza delle Regioni

A fare da sfondo alla riapertura di queste attività, penultima tappa del percorso di allentamento del lockdown in vista di una fase di convivenza con il coronavirus – il 3 giugno scatterà, sempre con un occhio all’andamento della curva dei contagi, il via libera agli spostamenti tra le regioni e fra i paesi Ue – sono le regole che tutti, gestori e clienti ciascuno per la sua parte, sono chiamati a rispettare, per evitare che possano scaturire nuovi focolai di contagio. Il nuovo “codice” sono le linee guida aggiornate e approvate dalla Conferenza delle Regioni e poi attuate nel dettaglio attraverso protocolli ad hoc per garantire l’allenamento in sicurezza per clienti e istruttori.

Gli obblighi all’entrata

Le novità scattano subito appena giunti in palestra o in piscina. Si entra con la mascherina. Occorre disinfettarsi le mani all’ingresso e all’uscita, grazie ai dispenser, spesso preferiti ai guanti. È prevista, ma non obbligatoria, la misurazione della temperatura con termoscanner per non far entrare chi ha più di 37 gradi e mezzo. In ogni caso, all’ingresso i clienti devono sottoscrivere un’autocertificazione sulle proprie condizioni di salute (se hanno contratto il Covid, se hanno fatto la quarantena eccetera) e i gestori delle attività hanno l’obbligo di conservare i dati per 14 giorni. In palestra ci si va con scarpe ginniche “dedicate”, che non si usano in altri contesti.

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