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Specie marine a rischio estinzione. E le stelle marine distruggono i coralli – Affaritaliani.it

Set 19, 2016
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Mare inquinato: le specie a rischio mettono in pericolo anche il sostentamento dell’uomo. Le stelle marine distruggono la barriera corallina

Allarme specie in via di estinzione. Ogni anno si allunga la lista. A rischiare di più la scomparsa sono le specie marine più sensibili all’inquinamento, come spiega uno studio condotto dai ricercatori dell’università di Stanford pubblicato sulla rivista Science.

I ricercatori hanno esaminato 2.497 gruppi di vertebrati marini e molluschi e sono stati poi messi a confronto con il numero e la qualità delle specie estinte in questo periodo con quelle sparite nelle cinque grandi estinzioni di massa che hanno caratterizzato la storia della Terra.

Specie marine in estinzione: colpa dell’uomo

L’uomo sarebbe il responsabile di queste estinzioni: “Gli umani entrano in un nuovo ecosistema e gli animali più grandi sono uccisi per primi. Gli ecosistemi marini finora erano stati risparmiati, perché fino a poco tempo fa gli umani non avevano la tecnologia per pescare nel mare profondo su scala industriale”, ha affermato Johnathan Payne, direttore della ricerca.

Animali in estinzione: ecco le specie a rischio

“Molte specie di grandi dimensioni giocano un ruolo decisivo negli ecosistemi e la loro estinzione potrebbe portare a ricadute ecologiche che influenzerebbero la struttura e il funzionamento degli ecosistemi stessi in futuro”. Ad esempio nello studio si fa presente la scomparsa delle grandi lumache dalle barriere coralline che così sono diventate preda delle stelle di mare.

La proliferazione di tali stelle marine che si nutrono del corallo mette a rischio estinzione anche i tonni e merluzzi e quindi poiché l’ecosistema prevede molteplici relazioni a cascate, anche il sostentamento dell’uomo che si nutre di questi pesci.

Animali: dopo decenni panda gigante fuori da lista estinzione

E’ stato per decenni il simbolo della lotta per gli animali in via di estinzione, la sua mascherina bianca e nera campeggia addirittura nel logo del Wwf. Ora finalmente il panda gigante e’ fuori dalla lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) rispetto alle specie “a rischio estinzione”, ma resta “vulnerabile”. Come riferisce la Bbc, grazie infatti alla politica di ripopolamento portata avanti in Cina, i numeri sono tornati a salire e ormai si contano 1.864 esemplari adulti del simpatico mammifero, ai quali si aggiungono quasi 200 cuccioli. “Prove da una serie di misurazioni su scala nazionale indicano che il declino e’ stato fermato, e la popolazione ha cominciato a crescere”, si legge nel rapporto dell’Iucn, che sottolinea come “gli sforzi del governo cinese per conservare questa specie siano efficaci”. Se l’estinzione sembra al momento scongiurata, il pericolo non e’ ancora lontano, dal momento che il cambiamento climatico rischia di spazzare via oltre un terzo dell’habitat del panda gigante nei prossimi 80 anni. Le belle notizie pero’ sono finite: il gorilla orientale, il piu’ grande primate vivente al mondo, e’ invece ora a rischio estinzione, con una riduzione della popolazione del 70% negli ultimi due decenni. Il bracconaggio ha ridotto notevolmente la sua presenza, con soli 5mila esemplari in tutto il mondo. Ma non e’ solo. Nella lista rossa dell’Iucn, ci sono 4 delle 6 specie di grandi primati, come il gorilla orientale, occidentale, l’orango del Borneo e quello di Sumatra. In tutto, sono 82.954 le specie, animali e vegetali, registrate nella lista rossa, di cui quasi un terzo sono a rischio estinzione. (AGI) Rmo/Pit

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