• 7 Febbraio 2025 16:14

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Spariscono gli sportelli bancari in Italia: nel 2024 chiusi altri 508. Centinaia i comuni senza più filiali sul territorio

Feb 7, 2025

AGI – Allarme desertificazione bancaria. Nel 2024 sono stati chiusi altri 508 sportelli bancari portando il numero delle filiali sotto quota 20mila. Nel complesso il calo è stato del 2,5% rispetto alla fine del 2023, con una forte accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno, nel quale sono stati chiusi 432 sportelli. In soli tre mesi circa 230mila italiani hanno perso la possibilità di entrare in una banca nel loro comune di residenza. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 31 dicembre 2024 da Banca d’Italia e Istat.

 

I tagli alla rete bancaria fisica non hanno investito in modo omogeneo le diverse aree del Paese. Le regioni più colpite sono state Valle d’Aosta (- 7,5%), Umbria (- 4,3%) e Sardegna (- 3,9%). Decisamente meno pesante il conto per Emilia Romagna (- 0,9%), Calabria (- 0,6%) e Liguria, dove il saldo tra aperture e chiusure è risultato invariato. Le chiusure complessive, in realtà, hanno raggiunto quota 609, ma a livello statistico il dato è alterato dalle 101 aperture operate, in modo pressoché uniforme sul territorio nazionale, con l’eccezione di alcune zone del Sud, da Banca Private Cesare Ponti. Si tratta di strutture ricavate all’interno di filiali già esistenti del Gruppo Bper e che sono dedicate al private banking, secondo una tendenza che si va consolidando nel sistema bancario italiano. 

 

Secondo la ricerca, nel 2024 altri 101 comuni sono rimasti privi di filiali sul loro territorio. Solo negli ultimi tre mesi, i peggiori dall’inizio delle rilevazioni dell’Osservatorio della Fondazione Fiba, sono stati 82. Il numero complessivo è salito quindi a 3.381, pari al 42,8% del totale. Non aumenta però solo il numero, ma anche le dimensioni dei centri colpiti dalla desertificazione: per la prima volta rimane senza sportello un comune con più di 20mila abitanti (Trentola Ducenta, in provincia di Caserta). Altro dato che risalta è la presenza tra questi ultimi di un comune piemontese, Rivalta di Torino, a dimostrazione che la linea della deserticazione si sta spostando sempre più a Nord.

 

Aumenta anche il numero delle persone che non ha accesso ai servizi bancari o rischia di perderlo: sono circa 11 milioni, mezzo milione in più rispetto ad un anno fa. Di queste, oltre 4,6 milioni (+ 6,5%) vivono in comuni totalmente desertificati; quasi 6,3 milioni (+ 4,5%) in comuni in via di desertificazione, quelli con un solo sportello. Risulta in crescita, inoltre, il numero delle imprese che hanno la propria sede in comuni desertificati: sono 282.688, 18.834 in più rispetto al 2023.

 

Per comprendere la reale portata del fenomeno i dati vanno letti in parallelo a quelli sulla diffusione dell’internet banking, ancora modesta: in Italia lo utilizza solo il 55% degli utenti contro una media Ue del 67,2%. Da ciò si evince che la deserticazione bancaria rappresenta un acceleratore dell’esclusione sociale, soprattutto per le fasce anziane della popolazione, penalizzate dal minor livello di competenze digitali (tra i 65 e i 74 anni solo il 33,9% utilizza l’internet banking contro una media Ue del 44,7%).

 

L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di deserticazione provinciale) che assegna ad ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie. La graduatoria che emerge vede a dicembre 2024 tra le province meno desertificate sono quelle di BarlettaAndria-Trani, Brindisi, Grosseto, Pisa, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 22, Roma 39, Napoli 45. Sugli ultimi gradini della classica troviamo Vibo Valentia e Isernia.

 

“L’accelerazione delle chiusure nell’ultimo trimestre del 2024, il peggiore da quando l’Osservatorio della Fondazione Fiba ha iniziato le sue rilevazioni, ci dice che le Banche intendono continuare a comprimere i costi riducendo la loro presenza sul territorio – sottolinea il Segretario generale First Cisl Riccardo Colombani -. A preoccupare non è solo il numero dei comuni abbandonati, che si sta avvicinando alla metà del totale, ma anche le loro dimensioni. Il processo di ulteriore concentrazione del sistema, che si prolunga con le operazioni annunciate nelle ultime settimane, potrebbe portare a breve, con le sovrapposizioni tra le reti siche sui territori, a riduzioni di costo basate su nuovi tagli di sportelli e servizi e ad una ulteriore contrazione dell’occupazione nel settore. Comuni sempre più grandi, in questo caso, vedrebbero chiudere anche l’ultimo sportello, con gravi disagi per le comunità e soprattutto per le persone fragili”.  

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