Un sensore per il riconoscimento delle impronte digitali posizionato al di sotto dei display degli smartphone. Questo è Clear ID FS9500, la novità annunciata da Synaptics nella giornata di ieri. L’azienda statunitense si aggiunge dunque alla lista di società già a lavoro su una soluzione di questo tipo, che sembra destinata a diventare un vero e proprio nuovo standard nel corso del 2018.
L’adozione su larga scala del design borderless ha inevitabilmente costretto le aziende a scelte obbligate in merito allo sblocco degli smartphone. Lo spazio sulla parte frontale si è drasticamente ridotto, il posizionamento sul retro del sensore di impronte è spesso poco comodo per gli utenti (specie con la diffusione del rapporto di forma in 18:9), ed ecco dunque spuntare sistemi basati sul riconoscimento del volto o dell’iride.
In tal senso, Apple ha già fatto scuola. Con la riduzione delle cornici operata su iPhone X, l’azienda di Cupertino è stata costretta ad eliminare l’iconico Touch ID, introducendo il riconoscimento 3D facciale denominato Face ID. Un sistema di sblocco attorno al quale la Mela sembra intenzionata a far ruotare l’esperienza utente di iOS in ottica futura.
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Lo sblocco dello smartphone attraverso il riconoscimento delle impronte digitali è però ormai diventato di uso comune. Non solo, ma i sensori appositi vengono spesso coinvolti anche in altre operazioni, come ad esempio l’autenticazione degli acquisti con i sistemi di pagamento in mobilità, oppure il login in determinati servizi.
Ecco perchè i vari produttori si sono messi al lavoro per cercare di far convinvere il design borderless e i sensori per il riconoscimento delle impronte digitali. La soluzione presentata da Synaptics può essere appunto posizionata al di sotto dello schermo degli smartphone, così da consentirne lo sblocco semplicemente poggiando il dito sul display.
Synaptics, durante la presentazione, ha chiarito come il suo Clear ID FS9500 sia in grado di funzionare in ogni situazione, dalle dita bagnate a quelle fredde, senza dimenticare la propria resistenza ai graffi e la sua natura impermeabile, vista la protenzione offerta dal vetro dello stesso schermo.
Inoltre, attraverso la soluzione dell’azienda statunitense sarà possibile bloccare e sbloccare lo smartphone anche se posizionato su di un piano e da qualsiasi angolazione. Un aspetto fondamentale, considerando come si tratti di un sistema destinato ad essere utilizzato in maniera continua nella quotidianità.
“Gli utenti preferiscono l’autenticazione delle impronte digitali nella parte anteriore dello smartphone e, con l’industria che sta rapidamente traslando verso gli schermi OLED senza cornici, la collocazione naturale del sensore di impronte digitali si trova inevitabilmente nel display stesso”, ha dichiarato Kevin Barber, vicepresidente senior e direttore generale della Divisione mobile di Synaptics.
L’azienda statunitense ha annunciato infine di aver già stretto una partnership con cinque dei principali produttori di smartphone, avviando la produzione di massa del nuovo sensore. I nomi di queste aziende, almeno per adesso, non sono stati svelati, anche se, secondo alcuni, il comunicato stampa contiene un indizio in tal senso.
Synaptics infatti parla di un generico “OLED infinity display”, un’espressione utilizzata da Samsung a partire dalla commercializzazione del Galaxy S8. Alcune indiscrezioni parlano dunque di un accordo tra le due aziende, ma in tal senso è bene ricordare un dettaglio importante.
Anche Samsung fa parte della lista delle aziende che hanno brevettato un sensore di impronte digitali da posizionare sotto lo schermo. La documentazione depositata dall’azienda sudcoreana è trapelata a fine novembre, e noi di Tom’s Hardware ve ne abbiamo parlato in un precedente articolo dedicato al Galaxy S9, che trovate linkato qui sotto.
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Il brevetto Samsung fa riferimento a ben 12 punti di pressione distinti, affinchè il riconoscimento dell’impronta possa avvenire anche su più porzioni del display. Le immagini mostrano la collocazione del sensore di pressione sotto lo schermo, mentre la parte dedicata alla scansione delle impronte verrebbe posizionata subito sopra il sensore del touch-screen. Insomma, una soluzione potenzialmente concorrente con quella di Synaptics.
In ogni caso, è bene sottolineare come, nel caso di Samsung, si tratti di un semplice brevetto, mentre Synaptics ha già dato avvio alla produzione. La sensazione comunque è che, nel 2018, il riconoscimento delle impronte digitali possa ritornare protagonista anche nei dispositivi borderless grazie a soluzioni di questo tipo.
Xperia XZ Premium, attuale top di gamma targato Sony, è l’unico smartphone al mondo a poter registrare video in slow-motion a 960 FPS.
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