Passare dal produrre orologi economici e di successo a costruire automobili pensate per la mobilità cittadina. Quella che può sembrare una follia degna di un film di Hollywood è invece la vera storia della Smart la Casa automobilistica nata nel 1996 dall’unione tra la Swatch, l’azienda che tra gli anni ’80 e ’90 ha invaso il mercato con i suoi stravaganti orologi da polso, e la Mercedes, una delle Case automobilistiche più importanti al mondo.
Smart: le origini del mito
Il nome di Nicholas Hayek può risultare sconosciuto al grande pubblico, ma in realtà questo signore è colui che ha inventato il marchio Swatch. La mente creativa di Hayek, però, non si è fermata soltanto agli orologi. Mr. Swatch, infatti, verso la fine degli anni ’80 ha iniziato a pensare a una vetture atipica per debuttare sul mercato automobilistico, ma per fare ciò aveva bisogno di un partner affidabile e quale soluzione migliore di quella di bussare alla porta della Mercedes?
Nel 1996 viene creato il marchio Smart, acronimo di Swatch Mercedes ART, e nello stesso anno iniziano a prendere vita i primi prototipi di quella che sarà una vettura rivoluzionaria: due soli posti, due metri e mezzo di lunghezza, pannelli della carrozzeria in policarbonato e intercambiabili, ma soprattutto cellula Tridion in vista e perfettamente integrata con il design complessivo.
Il nome di questa vettura? Semplicemente Smart, almeno fino al 2003. Il motore scelto in origine per la due posti e un tre cilindri turbo da 600 centimetri cubi di cilindrata abbinato ad un cambio automatico in grado di trasferire la potenza alle ruote posteriori. La presenza di accessori come il climatizzatore, l’ABS e gli alzacristalli elettrici rendono la Smart una piccola diva cittadina complice anche il prezzo di partenza superiore a 18.000.000 di lire.
Smart: una gamma in crescita
Il successo della prima generazione della Smart è stupefacente, soprattutto in Italia. Nelle città più grandi, infatti, la due posti viene immediatamente amata dal mercato per via di una facilità di parcheggio dovuta alle dimensioni contenute, ma anche il design controcorrente sia degli interni che degli esterni ha contribuito ad accrescere il mito della citycar divenuta improvvisamente oggetto di culto. Questo apprezzamento, forse anche inatteso, ha spinto la Casa ad ampliare la propria gamma.
Escludendo la Crossblade, priva di parabrezza e portiere e divenuta oggi pezzo pregiato del mercato collezionistico, nel 2003 la Smart ha deciso di azzardare proponendo sul mercato la Smart Roadster Coupé e la Smart Roadster Cabrio. Le vetture si differenziavano tra loro per la parte finale della carrozzeria – con la Coupè caratterizzata da una splendida “cupola” in vetro all’altezza della coda – mentre la classica cellula Tridion era sempre presente quale elemento tecnico e stilistico caratterizzante le vetture marchiate Smart.
Il vero ampliamento della gamma si ebbe l’anno successivo, nel 2004, quando è stata presentata la Forfour, la prima Smart dotata di quattro posti. Un concetto questo decisamente distante dal puro concetto di Smart. La vettura, realizzata sul pianale della Mitsubishi Colt, era lunga 3 metri e 75 e sotto il cofano anteriore erano disponibili due motori benzina – 1.1 litri 3 cilindri o 4 cilindri da 1,3 o 1,5 litri – ed un diesel 3 cilindri da 1,5 litri. La Smart Forfour era vera e propria rivoluzione per i canoni Smart e non si è rivelata un successo di mercato.
Smart: la transizione elettrica
La seconda generazione della Smart Fortwo è riuscita ancora una volta a incontrare i gusti del pubblico rivelandosi, specie nel nostro Paese, particolarmente apprezzata per via di quel sapiente mix tra design unico e dimensioni adatte alla vita cittadina. La terza generazione ha introdotto uno stile più maturo, ed alcuni accorgimenti tecnici come il cambio manuale che hanno reso la Smart una vettura in grado di soddisfare un pubblico più ampio.
Tuttavia la terza generazione della Smart Fortwo ha segnato anche la fine della storia Smart così come è stata conosciuta. La Casa, infatti, ha affiancato alla versione termica anche una versione 100% elettrica presente in listino sino al 2023, e alla fine di quell’anno la Smart Fortwo è ufficialmente uscita di scena per lasciare spazio ad un modello tutto nuovo frutto della joint venture tra Mercedes e Geely: la Smart#1.
Il nuovo modello non ha nulla dello spirito Smart originario. Le portiere sono 4, così come i posti interni, le motorizzazioni sono esclusivamente elettriche, lo stile è controverso ed infine manca il tocco unico della cellula Tridion a vista. Il look da SUV e le motorizzazioni a zero emissioni fanno comprendere come anche la Smart si sia evoluta: da piccola vettura di città adesso è diventata grande per continuare ad imporsi nelle strade di tutti i giorni.