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Smantellata la rete di supporto ad Amri, lo stragista di Berlino

Mar 29, 2018

Cresce in Italia il livello della minaccia Isis

Con 150 euro Anis Amri s’ comprato in Italia il documento falso per entrare in Germania e compiere il 22 dicembre 2016 la strage dei mercatini di Breitscheidplatz a Berlino (12 morti – tra i quali l’italiana Fabrizia Di Lorenzo – e 56 feriti). La Procura di Roma ha scovato la cellula di supporto ad Amri: arrestato un terrorista affiliato all’Isis e scovato l’associazione per delinquere che ha fornito la carta d’identit fasulla allo stragista di Berlino. Dalla Libia all’Italia fino alla Francia e alla Germania: ogni spostamento era organizzato nel dettaglio per favorire l’ingresso in Europa anche di fondamentalisti islamici.

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Roma

L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Francesco Caporale e dal sostituto Sergio Colaiocco, che ha materialmente coordinato gli accertamenti della Digos della polizia di Stato: in manette sono finiti in cinque. La morte della 31enne Fabrizia Di Lorenzo stata l’innesco dell’indagine, che ha portato l’Antiterrorismo a tracciare la vita di Amri nel nostro paese: da quando era entrato illegalmente il 5 aprile 2011 attraverso la frontiera di Lampedusa. Dal 23 ottobre 2011 al 18 maggio 2015 ininterrottamente detenuto e poi scarcerato l’8 maggio 2015 per la successiva espulsione. Tuttavia decorsi 30 giorni e non essendo intervenuto il riconoscimento delle Autorit tunisine – si legge nei documenti – fu munito di ordine del Questore di Caltanissetta di lasciare lo Stato, e il suo nome inserito per inammissibilit in territorio Schengen. in questa fase, dopo essere stato dimesso dal Cie, che giunge – tra il 22 giugno e il 2 luglio 2015 – nella zona compresa tra Aprilia e Latina.

I contatti con la cellula di Latina

A Latina Anis Amri entra in contatto con Maontassar Yacoubi. Questi, interrogato durante un suo periodo di detenzione nella casa circondariale di Velletri, ha detto che su richiesta di Amri si era rivolto a Akram Baazaoui, per procurargli documenti falsi (passaporto e permesso di soggiorno) per poi andare in Germania. Il nome di Akram Baazaoui non di secondo piano: risulta, assieme ai fratelli Mohamed, Dhiaddine e Rabie, ai vertici dell’organizzazione internazionale per sfruttare l’immigrazione clandestina. A Latina Amri stringe rapporti anche col tunisino Mounir Khazri, fervente praticante e aderente all’area pi radicale della moschea di via Chiascio. La Digos ha tracciato i frequenti atteggiamenti dell’uomo inneggianti al radicalismo islamico e anche i suoi rapporti con un altro personaggio: Addel Sale Napulsi, sospettato dagli inquirenti di essere un terrorista affiliato all’Isis.

L’auto addestramento di Napulsi: cos voleva colpire in Italia

Gli investigatori hanno analizzato la posizione di Napulsi, scoprendo come l’uomo fosse in procinto di organizzare un attentato. Oltre alle informazioni storiche e all’acquisizione delle nozioni religiose e teoriche sul radicalismo cercava sul web e acquisiva informazioni sulle concrete modalit di svolgimento, ideazione ed esecuzione di attentati terroristici di matrice jihadista, scaricando e visionando ben 31 video esplicativi. Secondo la Procura di Roma Napulsi ha studiato attentamente le tecniche di preparazione e le modalit per sfuggire ai tentativi posti in essere dalle vittime per impedire che gli atti di terrorismo e le stragi progettate avessero luogo. Negli atti c’ una intercettazione tra Napulsi e Mounir, risalente al 23 agosto 2017, in cui il primo afferma: Non ti devi fidare di loro perch sono infedeli, gente che non conosce Dio, gente senza parole di valore, tanto se ti vedono morto per strada non gli interessa nulla, a lui basta andare in vacanza e mangiare il maiale di sua madre (…) Infedeli figli di p… tutti, chi ascolta e scrive figlio di p…, infedele, infedele (…) bisognerebbe mettere la loro testa sul tagliere e via e colpire e vanti un altro. Mounir risponde con un versetto del Corano: Quando incontrate i miscredenti colpiteli al collo finch non li abbiate soggiogati. Napulsi aggiunge: Tagliagli la testa e i genitali.

L’ingresso in Europa di clandestini

Stando alle verifiche investigative, l’associazione che gestiva il traffico illeciti di migranti poteva: avere notizie degli sbarchi clandestini tempestivamente, attraverso filo diretto con altri sodali stanziati in Nord Africa; stabilire un contatto con i clandestini, attivando da loro stessi o addirittura dai clandestini, che appena possono cercano l’organizzazione, evidentemente a tutti ben nota prima della partenza per l’Italia; predisporre abitazioni e alloggi ove accogliere i tunisini appena giunti, nutrirli e dare loro assistenza per il tempo necessario alla contraffazione di documenti; prepararli al passaggio alla frontiera, che avviene da Ventimiglia verso il territorio francese; organizzare il passaggio della frontiera con autisti appositamente prezzolati.

Documenti falsi e tariffario

L’associazione dei fratelli Baazaoui, capeggiata da Akram, era, probabilmente, la pi organizzata per i traffici di migranti dalla Tunisia. Qui in Tunisia chiedono tutti di te, ma io gli ho detto che Akram viaggia tra Francia, Germania e Spagna, dice in una intercettazione un uomo. Secondo i documenti investigativi l’associazione, vero e proprio punto di riferimento per i tunisini che emigrano in Occidente, si occupa del trasporto, della sistemazione provvisoria in Italia, della fornitura di documenti falsi e vitto agli immigrati e del successivo trasporto per il Paese di destinazione (Francia, Germania), in cambio di sostanziose rimesse di denaro, girate su conti correnti all’estero. Giunti in Italia potevano ottenere i documenti per poi andare in Francia. Agli atti c’ una intercettazione che illustra il tariffario dei documenti. Parlano Akram con tale Rabie. Akram dice: “io le vendo (le carte d’identit, ndr) in Francia a 150 euro”. Rabie dice: “Allora adesso cosa gli devo dire alla persona?”. Akram dice: “Se io la faccio in Italia, il prezzo di 100 euro, se la faccio in Francia di 150 euro”. Rabie dice: “150?”. Akram dice: “Si, 150, se ne fa due costa 250”. Rabie dice: “A me quanto mi dai?”. Akram risponde: “30 euro a testa”.

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