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Siniscola e il testamento «tradito»: causa da un miliardo al comune

Mar 27, 2019

Sui terreni compresi nel lascito testamentario dei primi del Novecento, l’ospedale per i poveri non mai stato costruito e ora gli eredi chiedono al comune un risarcimento di un miliardo di euro. A fare i conti con la richiesta che vale pi di trecento volte il bilancio comunale il comune di Siniscola, centro di 11mila abitanti situato nella costa orientale della Sardegna. A portare l’amministrazione in tribunale due eredi del nobile cavalier Giovanni Pusceddu, morto nel 1911, i cui beni furono devoluti a enti caritatevoli e, da questi, al comune.

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L’ospedale che non c’

Un patrimonio ingente ch,e secondo gli eredi, non stato utilizzato per la costruzione di un ospedale per i poveri, come disposto dal nobile, ma alienato. Da qui la causa all’amministrazione cittadina che ha portato all’apertura di un processo – il 27 novembre scorso – al tribunale di Nuoro, con il comune chiamato a difendersi. Gli eredi, dopo aver censito l’elenco dei beni (centinaia di ettari di terre, in parte lottizzate) e quantificato il valore dell’eredit, hanno deciso di adire le vie legali, chiedendo la restituzione dei terreni o in alternativa un miliardo di euro. Davanti alla richiesta che definisce iperbolica, il sindaco Gianluigi Farris, attraverso il legale di fiducia, ha disposto la difesa in giudizio dell’ente locale. E chiarisce: La cifra mi sembra abbastanza cospicua, basti pensare che il bilancio che stiamo cercando di chiudere viaggia attorno ai 3 milioni di euro. Stiamo parlando di vicende che risalgono a 150 anni fa. Non so cosa dire a parte il comunicato ufficiale che ho diramato i giorni scorsi.

Quando gli Ipab vennero soppressi

Nella nota ufficiale il primo cittadino parla di causa anacronistica, ricostruisce anche la vicenda del lascito e quindi il fatto che nel 1942 i beni sono andati a costituire la dotazione patrimoniale dell’Istituto pubblico assistenza beneficenza (Ipab). La fondazione in questione, tramite l’ente comunale di assistenza, ha sempre avuto la disponibilit dei beni. Poi i vari passaggi che ci sono stati nel tempo sino agli anni Ottanta, quando le Ipab sono state soppresse e i loro beni residui transitati in propriet ai comuni. Nel frattempo il legale degli eredi ha depositato in tribunale 36 pagine di memorie e allegato 600 documenti oltre a una relazione tecnica con la perizia e la stima di ogni bene. Anche il comune, attraverso il proprio avvocato, ha presentato le memorie. Ora si attende il 14 maggio quando, nella seconda udienza del procedimento civile, il giudice monocratico dovr decidere se ammettere o meno le prove.

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