Al direttore – Caro Cerasa, le confesso che sono profondamente arrabbiato, anzi vorrei usare una parola diversa, per il comportamento di Rovazzi che ha simulato il furto del suo cellulare per far pubblicità al suo singolo. E sono arrabbiato anche perché nell’arrabbiarti ti fa sembrare pure un moralista.
Questo per Milano è un momento particolare, dopo anni di successi (forse eccessivi) è diventato uno sport parlarne male, anche oltre i suoi demeriti. Rovazzi non è certo il primo vip che simula di subire un reato a Milano per far notizia, è solo il primo che ammette candidamente che lo ha fatto per farsi pubblicità. Una pubblicità che non è solo cattiva per chi guida Milano, ma anche per il suo tessuto produttivo che lavora e cerca di rendere Milano migliore e si è un po’ stufato di chi se ne approfitta così. Verrebbe davvero voglia di denunciarlo per danno di immagine, ma sarebbe anche fare il suo gioco, di una visibilità fine a se stessa, che va a discapito di chi ogni giorno lavora invece per il bene comune, a volte riuscendoci, a volte no ma sempre con grande passione e dedizione.
Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa e Piano Quartieri del comune di Milano