• 17 Maggio 2024 5:23

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Si scriveva le multe per ingannare i vigili

Feb 2, 2022

Un’altra volta siamo alle prese con episodi che hanno dell’incredibile, vicende che ci sembrano così strane, eppure succedono davvero nel nostro Paese (e non solo). Il problema delle multe in divieto di sosta è molto diffuso in Italia, soprattutto nelle grandi città, dove le auto circolanti sono tante e i parcheggi davvero pochi, soprattutto in alcune zone centrali. Ma c’è chi pensa di risolverlo così.

Multe false per evitare il vero verbale

Un automobilista ha deciso di ingannare le Forze dell’Ordine e trovare probabilmente una soluzione alla mancanza di parcheggi, o forse un escamotage per non pagare la sosta nelle zone con stalli delimitati da strisce blu. Insomma, sembra surreale, me nei giorni scorsi una pattuglia di Vigili nella città di Forlì, mentre procedeva con il consueto controllo dei veicoli in sosta, ha trovato un’auto parcheggiata in divieto. Sul parabrezza del veicolo c’era già il foglio della multa, che per l’infrazione di divieto di sosta prevede il pagamento di una sanzione di 42 euro, scontati a 29,40 euro nel caso in cui si procede con il versamento entro 5 giorni dalla notifica. Gli agenti hanno voluto verificare che il documento fosse legittimo e, in effetti, di primo acchito, poteva sembrare così.

La data era corretta, il problema è che il verbale era scritto a matita, e per legge sappiamo che deve obbligatoriamente essere scritto a penna. Il motivo è chiaro: nulla può essere cancellato, per evitare contestazioni e contraffazione delle multe (cosa infatti avvenuta in questo caso).

È bastato molto poco agli agenti della Polizia Locale di Forlì per capire che la multa era falsa, redatta dall’automobilista, e magari già usata altre volte e, perché no, da riutilizzare anche in futuro, cambiando la data (se non fosse stata scoperta). L’auto è stata ovviamente immediatamente rimossa dalla sosta in divieto, e la falsa contravvenzione è stata trattenuta da parte degli agenti per continuare con le verifiche e controllare che non vi siano ulteriori irregolarità.

La truffa delle multe false

A proposito di multe false, qualche anno fa avevamo parlato anche di una truffa legata a questo fenomeno. Un problema segnalato più e più volte, e fortunatamente oggi meno frequente, ma che bisogna conoscere, per essere attenti. Si tratta di un ‘inganno porta a porta’, che in genere colpisce le fasce più deboli, come gli anziani.

Le vittime ricevono una telefonata in cui viene segnalata una violazione del Codice della Strada e vengono indicate le procedure per pagare subito la multa e usufruire dello sconto. In genere viene segnalato un familiare come falso trasgressore, che in quel momento non può pagare la sanzione. Viene indicata la cifra da pagare e in seguito passa un incaricato (e truffatore) a ritirare la somma direttamente a casa.

Attenzione: nessun messo comunale è incaricato di riscuotere l’importo delle multe in questo modo.

Green Pass falso: la truffa più recente

Approfittiamo del presente articolo, dopo aver toccato l’argomento delle truffe, per segnalarne una frequente in questi ultimi giorni: quella del Green Pass. Stanno circolando false email da un mittente che finge di essere il Ministero della Salute. Attenzione, è una truffa ai danni dei cittadini.

Se avete ricevuto un’email nella vostra casella di posta elettronica con oggetto “Attenzione: Certificazione verde Covid19 sospesa”, inviata da http://ministerodellasalute.pro.it, si tratta di phishing, truffa web. Non proviene dal Ministero.

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