MILANO – Ore 9.40. La frenata nei colloqui sulla denuclearizzazione tra Stati Uniti e Corea del Nord e ancor più quella nelle trattative tra Washington e Pechino in tema commerciale, con il rappresentante per il commercio statunitense Robert Lighthizer che ha detto in congresso che “molto resta da fare” per arrivare a un accordo, pesano sulle Borse che in mattinata procedono tutte in calo. Tokyo ha lasciato sul terreno lo 0,79% in linea con tutti i principali listini asiatici. Spunti importanti per il mercato dovrebbero comunque arrivare nel pomeriggio, quando arriverà la prima stima sul Pil americano nel quarto trimestre. In Europa Milano cede lo 0,23%. Londra perde lo 0,6%, Francoforte lo 0,54% e Parigi lo 0,24%.
Apertura in calo per l’euro, con la moneta unica che passa di mano a 1,1376 dollari e 126,01 yen. La sterlina cala a 1,3290 dollari dopo che il Parlamento britannico ieri ha votato un emendamento che impone di calendarizzare un voto per la proroga dell’articolo 50 se non dovesse esserci un accordo entro il 13 marzo.
Lo spread cala a 262 punti con il rendimento al 2,73%.
Fittissima l’agenda di dati macro. Tra quelli più importanti, attesi dall’italia l’inflazione a febbraio e il fatturato dei servizi nel quarto trimestre, dalla Germania l’inflazione a febbraio, dagli Stati Uniti il Pil nel quarto trimestre e l’indice Pmi (Chicago) a febbraio.
Quotazioni del petrolio poco mosse: i contratti sul greggio Wti con scadenza ad aprile restano sui livelli di ieri sera sfiorando i 57 dollari ai 56,95 dollari al barile. In calo invece il Brent di 18 centesimi a 66,21 dollari.