• 27 Gennaio 2025 15:08

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Si apre l’anno giudiziario, tra proteste e polemiche

Gen 25, 2025

AGI – Una protesta silenziosa delle toghe per dire no alla separazione delle carriere e a una riforma costituzionale che a loro dire indebolirebbe l’ordine giudiziario: è quella andata in scena nei 26 distretti delle Corti d’Appello, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. I magistrati, tutti con la coccarda tricolore, hanno lasciato le aule quando hanno preso la parola i rappresentanti del governo, come deliberato dal Comitato direttivo dell’Anm. A Napoli l’aula di Castel Capuano si è svuotata mentre parlava il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con le toghe che tenevano tra le mani un pieghevole della Costituzione. A Roma lo stesso trattamento è toccato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

 

 

“Il dissenso è il sale della democrazia e ringrazio i magistrati per aver espresso il loro dissenso in maniera composta”, ha commentato il Guardasigilli, “ma pensare che un ex magistrato come me, che ha servito lo Stato per oltre trent’anni, possa avere l’obiettivo di umiliare la magistratura è ingiusto”. “È legittimo non condividere nulla”, gli ha fatto eco Mantovano, “ma perché rifiutare anche solo di parlarne? Perché uscire dai canoni della dialettica per entrare in quelli dell’alternativa ‘o tu o io’?”.

 

 

Da Torino a Palermo, da Trieste a Bari, il rituale della protesta si è ripetuto da Nord a Sud. A Milano è riecheggiato il vecchio slogan di Francesco Saverio Borrelli e “Resistere, resistere, resistere” evocato dal consigliere togato del Csm, Dario Scaletta. In aula c’era anche Gherardo Colombo, ex del pool di Mani Pulite.

 

 

“Nessuno può arrogarsi il diritto di cancellare le decisioni prese dal Parlamento”, ha commentato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, lasciando il Tribunale di Milano.
Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, intervistato da Omnibus su La7, aveva ribadito invece che nella protesta “di eversivo non c’è nulla” perché “partecipare nel modo più forte possibile al dibattito sulla riforma è un dovere civico”.

 

 

A Venezia, dove era presente anche il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, le toghe hanno lasciato l’aula quando ha preso la parola il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: “Prendo atto della manifestazione cui ho assistito, ma non per questo viene meno il mio rispetto verso la magistratura”, ha commentato con fair play. A Torino c’è stato un presidio dei magistrati che hanno adornato l’ingresso del Palazzo di Giustizia con citazioni di Piero Calamandrei.

A Cagliari la presidente della Corte d’appello, Gemma Cucca, ha rimarcato il principio dell’indipendenza della magistratura mentre ad ascoltarla in prima fila c’era la
presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, a cui il magistrato ha contestato gravi irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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