AGI – I mercati viaggiano contrastati, dopo una settimana di alti e bassi, anche se oggi Shanghai riapre in rialzo, al termine del lungo Capodanno cinese, mentre Wall Street resterà chiusa per la festività del President’s day. Il listino di Shanghai avanza ma senza esagerare, attestandosi un pò sopra il mezzo punto percentuale, dopo oltre una settimana di vacanza, mentre Hong Kong perde quasi l’1%.
Boom di viaggi per il capodanno cinese
In Cina l’Anno del Drago cinese si è aperto con un’impennata della spesa dei consumatori e dei viaggi durante il periodo festivo. Lo fa sapere il ministero della Cultura e del Turismo del Paese il quale ha affermato che ci sono stati 474 milioni di viaggi nazionali durante gli otto giorni del festival del Capodanno lunare, in crescita del 34% su base annua e del 19% rispetto ai livelli pre-pandemia. Questo capodanno cinese, che è terminato domenica scorsa, è stato il primo in cinque anni a non essere influenzato dalla pandemia di coronavirus.
Inoltre il premier cinese Li Qiang, in un incontro domenicale del governo, ha esortato i funzionari a lavorare per “rafforzare la fiducia e le aspettative del Paese”. Intanto però Washington ha avvertito Pechino che gli Stati Uniti e i suoi alleati agiranno se la Cina cercherà di alleviare i suoi problemi di sovraccapacità industriale scaricando merci sotto costo sui mercati internazionali. Due alti funzionari del Tesoro hanno rivelato al Financial Times che una delegazione americana ha espresso chiaramente queste preoccupazioni nel corso di una recente visita in Cina, anche alla presenza del vice premier He Lifeng, che è responsabile dell’economia.
In Asia Hong Kong arretra, Tokyo perde qualcosa, mentre lo yen si è rafforzato dello 0,1% rispetto al dollaro a quota 149,95 e Seul avanza di oltre l’1%. A Wall Street invece i future sono positivi, in attesa della trimestrale di Nvidia, e anche quelli in Europa avanzano, dopo una settimana di alti e bassi, conclusa male.
Le attese sui tassi Usa
I mercati americani sono partiti controvento la scorsa ottava, dopo che l’inflazione Usa a gennaio è scesa meno del previsto, facendo impennare i rendimenti dei Treasury. Poi sono arrivate le vendite al dettaglio americane, peggiori della attese, ma ben viste dai mercati, che a questo punto applaudono quando l’economia va male, perché sperano che si avvicinino i tagli dei tassi. E nel fine settimana i mercati sono tornati ad incupirsi, col 10 anni che giovedì era sceso sotto al 4,2% ed ha chiuso l’ottava sopra il 4,3%, dopo che i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono saliti più del previsto a gennaio, dimostrando che l’inflazione resta calda e che dunque il taglio dei tassi torna ad allontanarsi.
Adesso i trader si aspettano all’80% un taglio a giugno e cominciano a scommettere massicciamente, quasi al 100%, su una riduzione non prima di luglio del costo del denaro.
I dati in arrivo
Questa settimana domani la Bce pubblicherà il dato relativo alle negoziazioni salariali, importante per le ripercussioni che potrebbe avere sulle future decisioni monetarie. La presidente Lagarde ha infatti affermato che l’andamento dei salari sarà particolarmente monitorato in vista di futuri tagli dei tassi.
Mercoledì si procederà con la pubblicazione degli indici Pmi delle principali economie, con il focus soprattutto sull’Eurozona che tra le principali aree resta l’unica in contrazione, sia per quanto riguarda la componente manifatturiero, sia per quella dei servizi. Inoltre venerdì in Eurozona uscità l’indice Ifo, sulla fiducia degli imprenditori tedeschi e il sondaggio della Bce sulle attese di inflazione, mentre negli Usa gli unici dati di rilievo saranno quelli di giovedi’ sui sussidi settimanali di disoccupazione.
Sul fronte Banche centrali mercoledì e giovedì Fed e Bce pubblicheranno i verbali relativi all’ultima riunione, importanti per le possibili indicazioni sulle future decisioni sui tassi dei due istituti. Mercoledì, infine, la banca centrale turca si pronuncerà sui tassi, che dovrebbero rimanere fermi al 45%.
In arrivo la trimestrale di Nvidia
Sul fronte delle trimestrali è particolarmente attesa quella di mercoledì di Nvidia, che uscirà a mercati chiusi e il cui risultato potrebbe condizionare l’andamento del settore tecnologico e potenzialmente degli interi listini) nei giorni successivi. La prossima settimana gli esperti si aspettano che i rendimenti dei Treasury, tornati in rialzo intorno a quota 4,3% alla fine dell’ottava appena trascorsa, continuino a salire, e possano arrivare a toccare il 4,5%. Questo inevitabilmente avrebbe un impatto negativo sull’azionario, che comunque dovrebbe poter contare su un traino positivo da parte dei grossi titoli, specie le Big tech Usa, che non temono l’impatto dei tassi obbligazionari alti, mentre i titoli di dimensioni più piccole risentiranno di un eventuale rialzo dei tassi dei Treasury.
Insomma, per gli esperti, le Borse la prossima settimana potrebbero continuare a salire, ma solo grazie al traino delle big. Per cui l’S&P 500 probabilmente continuerà a salire e a macinare record, mentre gli indici come il Russell 2000, più collegato alle aziende medio-piccole, potrebbero subire delle flessioni. Intanto oggi in Asia il prezzo del petrolio è in calo,dopo il rialzo di venerdì. Il future sul Wti segna un -0,59% a 78,72 dollari al barile, mentre il contratto sul Brent arretra dello 0,77% a 82,83 dollari.