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Sfera Ebbasta e la notte di Corinaldo: 5 luoghi comuni da sfatare sulla strage

Dic 10, 2018

I concerti sono pericolosi. Sfera Ebbasta istiga alla violenza. Sono stati venduti 1.350 biglietti per un locale da 469 posti. A una manciata di ore dalla strage di Corinaldo, sui social e nei giornali corsa ai processi sommari. Le sei vittime della discoteca Lanterna Azzurra che, nella sciagurata notte tra il 7 e l’8 dicembre, avrebbe dovuto ospitare la star della trap, scuotono le coscienze. Ma, come spesso succede, pi che la testa a parlare la pancia. E la pancia si accontenta di trovare i colpevoli. A colpi di luoghi comuni. Ve ne proponiamo cinque, tutti da sfatare. Al di l di come la pensiate su concerti e Sfera Ebbasta.

La strage di Corinaldo avvenuta a un concerto

Falso. La serata con Sfera Ebbasta in programma alla Lanterna Azzura non era un concerto, ma un’ospitata in discoteca. Genere antico: per attrarre clientela in un locale notturno si invitano personalit del mondo della musica che salgono in console, magari mettono qualche disco (vedi alla voce dj set), dicono un po’ di parole al microfono, accennano a qualche canzone. Un concerto un evento aggregatore che attrae pubblico da pi posti, la logica delle ospitate in discoteca opposta: l’artista a raggiungere il pubblico, magari in pi apparizioni, brevi e meno impegnative sul piano artistico, nella stessa serata. Per dire: Sfera Ebbasta, reduce da un firmacopie al Mondadori Multicenter di Milano, nella notte del 7 dicembre si era alternato tra Riccione e Rimini, soltanto in seguito si sarebbe spostato a Corinaldo, cittadina in provincia di Ancona. Eppure gli eventi di Rimini e Corinaldo sulla carta avrebbero dovuto svolgersi contemporaneamente.

La strage di Corinaldo colpa di Sfera Ebbasta

Falso. Sfera Ebbasta esponente del genere trap, variante dadaista e disimpegnata del rap, nei suoi testi promuove l’ostentazione della ricchezza, il consumo di droghe non convenzionali come lo Sciroppo e una visione piuttosto sessista dei rapporti con le donne, ma quello che accaduto a Corinaldo, a quanto si capisce dalle prime ricostruzione, ha pi a che fare con la delinquenza comune e con le norme di sicurezza nei locali pubblici che con la sua particolarissima visione del mondo. Quello che accaduto alla Lanterna Azzurra molto probabilmente sarebbe potuto accadere anche a un evento sportivo o in metropolitana.

L’ingresso della Lanterna Azzurra presidiato dai carabinieri (Ansa)

A Corinaldo sono stati venduti 1.400 biglietti

Falso. Questo uno dei temi pi controversi della vicenda e, abbiamo ragione di credere, del processo penale che si porter dietro. Il primo a lanciare l’allarme sul web stato un genitore: Uno dei miei figli aveva il biglietto numero 1350. E lo aveva acquistato in prevendita. Per un’esibizione che avrebbe dovuto tenersi in un locale dalla capienza massima di 870 persone. Chiunque abbia una minima dimestichezza con l’organizzazione di eventi sa, per, che i numeri dei biglietti non sono progressivi: la cifra che troviamo stampata sopra una matrice identificativa. I numeri ufficiali delle vendite sono arrivati dai carabinieri: 680 biglietti, circa 500 dei quali staccati. La sala principale della Lanterna Azzurra poteva contenere al massimo 459 persone. I testimoni oculari, tuttavia, parlano di pi di mille persone presenti. Insomma: quante persone c’erano? Difficile dirlo con esattezza a questo punto delle indagini, considerando che nel locale si entrava anche prenotando un tavolo o mettendosi in lista. Come a una normale festa in discoteca. Perch era una normale festa in discoteca.

Corinaldo, la passerella della Lanterna Azzurra ceduta sotto il peso della calca

sempre illecito vendere pi biglietti rispetto alla capienza

Falso. La norma vale per i locali con posti assegnati, come cinema e teatri. In due altri casi le cose funzionano diversamente. Il primo quello dell’evento continuativo o senza gestione della pianta. La festa in discoteca, appunto. C’ ricambio di pubblico, ci sta che i biglietti staccati eccedano la capienza del locale che, come previsto dalla normativa vigente (il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), viene verificata da una specifica commissione. Che controlla anche adeguatezza della struttura e delle vie di fuga. cura dell’organizzatore dell’evento accertarsi che il pubblico, in nessun momento, ecceda la capienza del locale. Poi c’ il caso della vendita conto terzi (articolo 6 del Dm 13 luglio 2000). Esempio: devo riempire un locale da mille posti e affido 200 biglietti a dieci rivenditori diversi (i classici pr o anche esercizi commerciali). Alla fine potrei trovarmi con 2mila biglietti venduti. Cosa faccio? Ho tempo cinque giorni per annullare i mille biglietti eccedenti (secondo quanto prescritto dall’articolo 7, comma 1 del Decreto ministeriale di cui sopra).

Lo spray al peperoncino serve solo per autodifesa

Falso. Gli spray urticanti sono stati disciplinati con il Regolamento del 12 maggio 2011 numero 103 del ministero dell’Interno, intervenuto a definire caratteristiche tecniche degli strumenti di autodifesa che nebulizzano un principio attivo naturale a base di Oleoresin Capsicum e che non abbiano attitudine a recare offesa alla persona, come era previsto dall’articolo 3, comma 32, della Legge 94/2009. Tutti gli strumenti da difesa, tuttavia, possono essere utilizzati per offendere: numerosi, negli ultimi mesi, i casi di cronaca in cui lo spray al peperoncino stato utilizzato esattamente in questa direzione. Per rapinare o terrorizzare.

Questo sembano dirci le indagini: altre due persone, oltre al minore che secondo testimoni sarebbe colui che ha spruzzato lo spray urticante, sono state fermate. Anche nei loro confronti l’accusa ipotizzata al momento possesso di droga ma non escluso che possa cambiare nelle prossime ore. L’ipotesi che sta prendendo piede tra chi indaga che alla Lanterna Azzurra fosse presente una banda di giovani dedita alle rapine nei confronti di coetanei e che potrebbe aver utilizzato lo stratagemma dello spray urticante per coprirsi la fuga.

Alla luce dei fatti di Corinaldo, forse sarebbe il caso di rimettere in discussione l’utilizzo di questi dispositivi. E soprattutto prevedere controlli pi severi agli accessi in discoteca. Dove, per tutta una serie di motivi, prevale una certa tolleranza nei confronti del pubblico. E degli effetti personali che spesso il pubblico si porta dietro.

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