AGI – I finanzieri del Comando provinciale di Roma impegnati nell’operazione “Corolla” hanno eseguito un decreto di sequestro nei confronti dell’imprenditore romano Fabrizio Amore, 64 anni, riguardante beni per un valore di oltre 40 milioni di euro.
Il provvedimento è stato emesso, su richiesta della procura capitolina, dal locale Tribunale – Sezione specializzata misure di prevenzione Amore, attivo nel settore delle costruzioni, è stato coinvolto in varie vicende giudiziarie (relative anche ad appalti pubblici) e arrestato, nel 2015, per associazione per delinquere, reati tributari, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello Stato.
Prendendo le mosse dall’esame degli atti dei diversi procedimenti penali, gli specialisti del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma hanno individuato il metodo utilizzato, per circa venti anni, dall’imprenditore per procurarsi profitti illeciti, poi reimpiegati in acquisizioni patrimoniali riferibili a società utilizzate come “schermo giuridico” e intestate a prestanome compiacenti.
In particolare, secondo gli investigatori Amore “ha costituito e gestito una complessa galassia societaria, la cui riconducibilità all’effettivo dominus delle imprese italiane era ostacolata dall’interposizione fittizia di soggetti giuridici ubicati all’estero (tra l’altro, nelle Isole Vergini Britanniche, a Panama, in Lussemburgo e in Svizzera) al fine di far confluire su conti correnti oltre confine rilevanti disponibilità finanziarie frutto delle frodi fiscali e bancarotte poste in essere in Italia”.
Tali precedenti hanno consentito di inquadrarlo tra i soggetti “socialmente pericolosi” ai sensi del cosiddetto Codice Antimafia e i conseguenti approfondimenti economico-finanziari hanno permesso di ricostruire le ricchezze nella sua disponibilità, “assolutamente sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati – costituite da oltre 430 unita’ immobiliari tra appartamenti, garage, fabbricati commerciali e terreni, ubicati a Roma, Pomezia, Rieti, Olbia e Porto Cervo” che sono state, pertanto, sequestrate.