Stravincere a suon di mete mai, vincere sempre. Il Galles lo ha fatto e si gode il quarto Slam da quando, con l’ingresso dell’Italia, si entrati nell’era del Sei Nazioni. L’ennesimo successo del ct neozelandese Warren Garland, che lascer l’incarico in autunno dopo la Coppa del Mondo, e di una squadra precisa, attentissima in difesa, molto solida sul piano fisico e sicuramente dotata anche a livello individuale.
Anche fortunati in Francia e in Scozia, perfino parsimoniosi a Roma, dove l’aver lasciato a riposo un po’ troppi giocatori poteva rivelarsi un errore, i Dragoni hanno fatto il loro capolavoro nella partita interna con l’Inghilterra, al terzo turno. E tornati davanti al loro pubblico per la giornata finale hanno completato il lavoro mettendo in difficolt l’Irlanda dal fischio d’avvio e finendo per stritolarla 25-7. Quell’Irlanda che molti vedevano favorita per la vittoria finale e che invece ha ceduto nettamente alle due rivali pi solide (l’Inghilterra al primo turno e il Galles all’ultimo) dicendo tra l’altro arrivederci al secondo posto nel ranking mondiale, occupato ora proprio dai gallesi.
Al Millennium Stadium il “piccolo popolo” del Principato ha gioito e cantato per un 25-7 che era addirittura 25-0 a un soffio dalla fine. Erano bastati 70 secondi per segnare una meta con Parkes, ispirato da Anscombe, poi infallibile al piede (sette centri su sette tentativi). Tre piazzati nel primo tempo fissavano il parziale sul 16-0 e altri tre nella ripresa scavavano un fossato incolmabile per un’Irlanda confusa: il mediano di apertura Sexton, tante volte decisivo nel bene, ieri ha giocato sicuramente una delle sue peggiori partite.
Se a Cardiff il match ha avuto un padrone dall’inizio alla fine, l’ultimo confronto del torneo tra Inghilterra e Scozia ha avuto un andamento clamoroso (aggettivo da non inflazionare ma lecito in casi come questi). Mettiamoci nei panni degli scozzesi, che a Londra non vincono dal 1983. Che cosa potevano sperare al 31′ del primo tempi dopo avere subto un punto al minuto senza segnarne? Se qualcuno avesse detto loro che la partita finiva pari lo avrebbero guardato come un marziano. E se questo qualcuno avesse aggiunto che proprio loro, gli scozzesi, sarebbero rimasti delusi dal risultato finale, avrebbero pensato di essere in un film di fantascienza. Invece andata proprio cos. Segnando sei mete in fila gli uomini di Greg Townsend si sono portati in vantaggio 38-31 e sono stati raggiunti sul pari solo a causa della marcatura di Ford a tempo scaduto.
In sostanza, un pieno di emozioni con 11 mete segnate da 10 uomini diversi (l’unica doppietta stata dell’ala scozzese Graham) e uno spot ulteriore per il Sei Nazioni.
IL SEI NAZIONI 2019
Quinta e ultima giornata: Italia-Francia 14-25; Galles-Irlanda 25-7; Inghilterra-Scozia 38-38
Classifica finale*
Galles 23 punti; Inghilterra 18; Irlanda 14; Francia 10; Scozia 9; ITALIA 0
*Quattro punti per la vittoria, due punti per il pareggio, un punto di bonus alla squadra che segna almeno quattro mete e a quella che contiene la sconfitta entro le sette lunghezze. Tre punti ulteriori alla squadra (in questo caso il Galles) che riesce a vincere tutte le partite
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