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Scuole superiori, da lunedì si torna in classe in sei regioni. Ma sulla Lombardia incombe la zona rossa

Gen 15, 2021

ISTRUZIONE

Recepita la sentenza del Tar lombardo che aveva sospeso l’ordinanza sulla didattica a distanza al 100% fino al 24 gennaio ma con i nuovi dati del monitoraggio le aule potrebbero restare chiuse

Azzolina: “Dopo medici e over 80, vaccini al personale della scuola”

Recepita la sentenza del Tar lombardo che aveva sospeso l’ordinanza sulla didattica a distanza al 100% fino al 24 gennaio ma con i nuovi dati del monitoraggio le aule potrebbero restare chiuse

15 gennaio 2021


2′ di lettura

Lunedì potrebbe essere il giorno del ritorno parziale in classe per ragazze e ragazzi delle scuole superiori di cinque regioni: Lazio, Liguria, Molise, Piemonte e Puglia. Per riaprire le aule si dovrà però attendere i dati del monitoraggio sulla situazione sanitaria che sarà pubblicato domani, anche se al momento nessuna di queste regioni sembra a rischio “zona rossa”. Colore al quale appare invece destinata la Lombardia: il Tar ha sospeso l’ordinanza sulla didattica a distanza al 100% fino al 24 gennaio e anche questa Regione potrebbe tornare alla didattica in classe. Ma il rischio è di dover chiuderebbe le scuole prima ancora di riaprirle.

In classe ma al 75%

Secondo le disposizioni del Dpcm in scadenza, confermate in quello nuovo, infatti, nelle zone rosse le scuole superiori e la seconda e terza media seguiranno le lezioni a distanza e non in presenza. Anche nelle cinque regioni dove le classi superiori potranno tornare in aula, tuttavia, la presenza degli studenti sarà limitata non più al 75%, come previsto in passato, ma al 50%, come dovrebbe essere indicato nel nuovo provvedimento del premier che entrerà in vigore sabato 16 gennaio.

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La situazione

Lazio, Liguria, Molise, Piemonte e Puglia si aggiungeranno alle altre quattro regioni – Valle d’Aosta, Toscana, Abruzzo e Trentino Alto Adige – in cui le superiori sono già tornate in classe. Per quanto riguarda invece Campania, Emilia Romagna e Umbria il rientro in classe è previsto per il 25 gennaio. Dureranno fino al 1° febbraio, invece, le lezioni a distanza in Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Veneto, Calabria, Sicilia e Basilicata.

Trasporto pubblico potenziato

In vista della ripresa, si stanno predisponendo piani per potenziare il trasporto pubblico, attraverso anche l’utilizzo di bus turistici. Così come ha fatto il Lazio, che ha potenziato i propri servizi affittando mezzi privati in modo da poter incrementare l’offerta delle corse. Tra le regioni virtuose, rivela il Comitato bus turistici (un raggruppamento di aziende del settore che raccoglie oltre cento operatori), ci sono anche Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo e Veneto, con un minore impegno, invece, nel Centro-Sud.

Azzolina: lavoro sui ristori

Davanti ad un quadro epidemiologico che potrebbe pesare ancora sul sistema scolastico, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, spiega che il governo sta provando a riportare in classe «le studentesse e gli studenti del secondo ciclo» ma allo stesso tempo sta “lavorando per analizzare gli effetti di questi mesi”. “Noi sappiamo – ammette – che questa crisi pesa e ha pesato sui nostri studenti e sappiamo anche che chi appartiene alle fasce sociali deboli paga di più questa crisi”. “Non sappiamo – conclude Azzolina – quando usciremo da questa pandemia. Dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto fino ad oggi per questo chiederò ulteriori ristori formativi per studenti e studentesse. E’ qualcosa di più che ci servirà per potenziare i provvedimenti e lavoreremo ancora di più rispetto a quanto è stato fatto per dare supporto psicologico agli studenti, al personale scolastico, e alle famiglie perché la pandemia ha evidentemente ampliato i divari sociali».

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