MILANO – Ore 10.20. Dura poco la fase positiva delle Borse europee. A un’ora dall’avvio delle contrattazioni tutti i listini scivolano in negativo. La peggiore è Milano che perde l’1%, con Fca in particolare in deciso calo, così come i titoli del comparto tecnologico, appesantiti dal downgrade di Morgan Stanley sul settore. Nel resto d’Europa Londra scende dello 0,14%, Francoforte caladello 0,72% e Parigi dello 0,69%
Sui mercati valutari in rialzo l’euro, che viene scambiato a inizio seduta a 1,1920 dollari. Si stabilizza la sterlina a 1,3522 dollari.
La giornata macro si apre con le statistiche dal Giappone su inflazione, consumi, disoccupazione e pmi manifatturiero. Quest’ultimo indice è atteso anche per Cina, Francia, Germania, Eurozona e Gran Bretagna. In coda, l’indice ism manifatturiero Usa, le spese per costruzioni e le vendite di autoveicoli negli stati uniti. In italia l’Istat aggiorna i dati sul debito pubblico e diffonde la seconda lettura del pil italiano nel terzo trimestre, Bankitalia quelli sul fabbisogno.
Prezzo del petrolio stabile sui mercati asiatici dopo l’intesa a Vienna tra i 24 Paesi produttori Opec e non Opec per il prolungamento dei tagli alla produzione fino alla fine del 2018. I contratti sul greggio Wti con scadenza a gennaio guadagnano lo 0,3% a 57,58 dollari al barile; il Brent sale dello o,4% a 1.275 dollari al barile. Quotazioni dell’oro poco mosse in Asia dove il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.275 dollari l’oncia (+0,07%).