AGI – E’ in arrivo un altro venerdì nero per i trasporti pubblici, con 24 ore di stop senza fasce di garanzie. I dipendenti Trenitalia, Italo e Trenord, infatti, non aderiranno alla protesta. Alla base alla base della mobilitazione c’è il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità Tpl) scaduto il 31 dicembre 2023, dopo l’interruzione della trattativa avvenuta il 30 maggio scorso.
Il Garante: “Assicurare i servizi minimi”
“Con riferimento alle notizie che vengono diffuse in questi giorni dai mezzi di informazione, in merito allo sciopero nazionale di 24 ore nel Trasporto Pubblico Locale proclamato per il giorno 8 novembre 2024 dalle Organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro nazionali, che sembrano prefigurare una completa assenza di detti servizi, la Commissione di garanzia sugli scioperi intende ricordare che – pure in assenza delle cosiddette fasce di garanzia, essendo questo uno sciopero consentito una sola volta per il rinnovo del Ccnl ai soli sindacati firmatari, per permettere loro di poter organizzare una manifestazione a sostegno – dovranno essere garantiti agli utenti servizi minimi sulla base della normativa in vigore”. E’ quanto dichiara in una nota la Commissione garanzia nazionale sciopero.
Spiega il Garante: “In particolare, nelle fasce orarie che saranno decise a livello locale, saranno assicurati servizi di trasporto urbano ed extraurbano mediante l’utilizzazione del 30% del personale viaggiante, dovranno essere garantiti preminentemente i collegamenti con gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e marittime, dovrà essere mantenuto in servizio tutto il personale adibito ai servizi specializzati di particolare rilevanza sociale, quale il trasporto per i disabili e il trasporto con scuolabus degli allievi delle scuole materne ed elementari”.
E conclude: “Di ciò è fatto obbligo alle aziende di dare puntuale, tempestiva e precisa comunicazione agli utenti”.