DOMENICA LA PROTESTA
di Maurizio Caprino
2 agosto 2019
2′ di lettura
Potrebbe non essere uno sciopero come gli altri, quello dei lavoratori delle autostrade proclamato per domenica 4 agosto e lunedì 5. Normalmente, agitazioni del genere comportano ai caselli la chiusura delle piste di pagamento manuale, presidiate dagli operatori, causando disagi comunque limitati. Ma stavolta c’è di mezzo uno dei picchi di traffico previsti per l’esodo estivo. E l’adesione allo sciopero potrebbe essere alta.
Le modalità dello sciopero
L’astensione dal lavoro sarà a scacchiera. Per i dipendenti che operano su strada o ai caselli (personale turnista o di esazione), inizierà alle 10 di domenica 4 agosto e andrà avanti fino alle 14. Riprenderà quattro ore dopo, cioè alle 18 di domenica, per terminare definitivamente alle due della notte (quando sarà già lunedì 5 agosto).
Il personale degli uffici (tecnico-amministrativo) si asterrà dal lavoro nelle prime quattro ore di lunedì.
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Caselli aperti o chiusi?
L’adesione allo potrebbe essere alta: è stata proclamata dai cinque sindacati principali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal e Ugl Viabilità e Logistica) e le trattative per il rinnovo del contratto si sono interrotte bruscamente su un tema importante come la garanzia del posto di lavoro.
Così le società di gestione delle autostrade stanno valutando gli effetti di queste circostanze non ordinarie. Ma per ora solo una ha deciso che aprirà anche le piste manuali, almeno nei momenti peggiori: è Strada del Parchi, che gestisce le due autostrade fra Roma e l’Abruzzo. La società ha comunque specificato che i pedaggi saranno da pagare lo stesso: chi vedrà il semaforo verde anche sulle piste manuali potrà attraversarle, ma verrà fotografato e riceverà una richiesta di pagamento da regolarizzare entro 15 giorni.