AGI – E’ slittata al prossimo 8 aprile l’udienza – inizialmente fissata oggi davanti al tribunale della Sorveglianza di Roma -, per Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia che ha chiesto di poter accedere al regime di semilibertà dopo aver scontato buona parte della condanna a 16 anni e un mese di reclusione per la tragedia all’isola del Giglio (32 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio decedute nel naufragio della nave avvenuto tra il 13 e il 14 gennaio 2012). L’udienza è stata aggiornata perché è cambiato il giudice relatore.
L’istanza al tribunale è firmata dal difensore di Schettino (attualmente detenuto a Rebibbia), l’avvocato Paola Astarita che ha presentato la richiesta indicando come opportunità di lavoro la Fabbrica di San Pietro per occuparsi della digitalizzazione dei documenti dell’archivio vaticano. La Santa Sede, infatti, ha aderito al progetto di “Seconda Chance”, l’associazione presieduta da Flavia Filippi che procura formazione e lavoro all’esterno del carcere, con il coinvolgimento di aziende di ogni tipo, a quei detenuti che sono vicini al fine pena e che vantano un ottimo comportamento intramurario.
Schettino, che, in caso di via libera della Sorveglianza, potrebbe essere assunto con un regolare orario di lavoro dal lunedì al venerdì, ha già scontato oltre la metà della pena diventata definitiva nel 2017 per omicidio colposo plurimo, naufragio colposo e abbandono della nave.
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