Donald Trump non cambia rotta e rilancia la sua battaglia contro il Green Deal e le politiche climatiche globali. Durante un intervento in teleconferenza al World Economic Forum di Davos, il presidente degli Stati Uniti ha colto l’occasione per rilanciare la sua visione senza mezzi termini: “Negli States è iniziata una nuova età dell’oro: stiamo procedendo a ritmo serrato per rimediare ai disastri ereditati da un gruppo di completi inetti e per risolvere ogni singola crisi del nostro Paese”, ha dichiarato. Tra le priorità, il tycoon ha sottolineato il recupero economico, puntando il dito contro l’amministrazione Biden per il “caos economico provocato dalle fallimentari politiche”.
Nel cuore del discorso, un appello alle aziende di tutto il mondo: “Per dare un’ulteriore scossa all’economia passeremo il più grande taglio delle tasse nella nostra storia. Il mio messaggio a tutte le aziende del mondo è molto semplice: venite a produrre in America e noi vi daremo le tasse più basse sul pianeta Terra, con una corporate tax del 15%”. Chi non aderisce sarà soggetto a conseguenze: “Se non lo farete, ed è una vostra prerogativa, allora molto semplicemente dovrete pagare dei dazi. Importi diversi, che però porteranno miliardi, trilioni di dollari nelle casse del nostro Tesoro per rafforzare la nostra economia”.
Una truffa verde
Trump ha, dunque, rivolto un attacco deciso al Green Deal e agli Accordi di Parigi: “Tra i miei primi ordini esecutivi c’è quello con cui ho messo fine al ridicolo e incredibilmente dispendioso Green New Deal, che io preferisco chiamare Green New Scam (truffa verde, ndr)”. La critica si estende anche alle politiche sulle vetture elettriche: “Ci siamo anche ritirati dagli accordi di Parigi sul clima e cancellato l’assurdo e costoso mandato per le auto elettriche. La gente potrà acquistare l’auto che desidera”.
Sul tema dell’energia, il tycoon ha annunciato misure straordinarie: “Ho dichiarato un’emergenza nazionale per l’energia, per sbloccare l’oro liquido che abbiamo sotto i piedi e spianare la strada per l’approvazione in tempi brevi di nuove infrastrutture per l’energia”. Trump intende sfruttare fino in fondo il grande potenziale energetico degli Stati Uniti: “Gli Stati Uniti sono il Paese con le maggiori riserve di petrolio al mondo, e le useremo. Questo non solo ridurrà i prezzi di praticamente tutti i beni e i servizi, ma renderà gli States una superpotenza produttiva”. E ha aggiunto: “Diventeremo anche la capitale mondiale dell’Intelligenza Artificiale e delle criptovalute”.
Alleanze strategiche e il ruolo dell’Opec
Mentre si avviava verso le battute conclusive, Trump ha affrontato il delicato tema delle alleanze energetiche, concentrandosi sull’Arabia Saudita: “Hanno promesso di investire almeno 600 milioni di dollari in America, ma io chiederò al principe di arrotondare a un trilione di dollari. E credo che lo farà, perché con loro siamo stati molto buoni”.
Quindi, il suo appello si è esteso all’intero Opec: “Chiederò all’Arabia Saudita e all’Opec di ridurre il costo del petrolio. Francamente, sono un po’ sorpreso che non l’abbiano fatto prima delle elezioni, non è stato un gesto molto bello da parte loro”. E ha concluso con un’osservazione sul legame tra il prezzo del petrolio e la geopolitica: “Se il prezzo scendesse, la guerra tra Russia e Ucraina cesserebbe immediatamente. E con il calo del prezzo del petrolio, pretenderò che scendano immediatamente anche i tassi di interesse, in tutto il mondo”.
Con toni inconfondibilmente provocatori, Trump ha riaffermato il suo piano per un’America pragmatica e indipendente, pronta a liberarsi dalle catene delle ideologie climatiche globali per riaffermarsi come potenza leader, investendo con fermezza nella produzione interna e nelle risorse energetiche nazionali.