• 26 Novembre 2024 17:34

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Saranno 560 i militari italiani che vigileranno sui Mondiali di calcio in Qatar

Ott 30, 2022

AGI – ll gol del macedone Aleksandar Trajkovski, firmato nel recupero del playoff di Palermo, ha escluso Mancini & c. dal prossimo Mondiale di calcio, in programma dal 20 novembre al 18 dicembre. Ma in Qatar ci sarà lo stesso una ‘nazionale’ italiana, quella dei militari chiamati a dare supporto alle forze armate locali e a garantire la sicurezza della manifestazione assieme ai colleghi di altri 13 Paesi.

Mimetica al posto della maglia azzurra, anfibi in luogo degli scarpini, a regime – ormai tra pochi giorni – saranno 560 gli uomini e le donne inquadrati nell’operazione ‘Orice’ (nome derivato dall’antilope animale nazionale del Paese asiatico), sotto il comando del generale di brigata Giuseppe Bossa, comandante della Brigata ‘Sassari’: della nostra Task force, a guida Esercito, faranno parte anche 46 mezzi terrestri, una nave e due aeromobili.

Obiettivo della missione: intervenire, in aiuto e su richiesta delle autorità qatariote, in eventuali situazioni di emergenza o in caso di atti ostili che abbiano come bersaglio infrastrutture critiche quali stadi, porti, aeroporti, complessi industriali, centri commerciali e luoghi affollati.

Esercito

l’Esercito schiera unità specialistiche Eod (Explosive ordnance disposal), per la difesa Cbrn (da minaccia chimica, biologica, radiologica e nucleare) e unità cinofile con capacità Patrol Edd (Expolsive detection dog).

A scopo dimostrativo, sono stati simulati – da ultimo, nell’esercitazione Watan, conclusa ieri – una serie di eventi e di esercizi tecnico-tattici ambientati in differenti scenari urbani fittizi, caratterizzati da situazioni di emergenza e da potenziali rischi derivanti dalla presenza di ordigni esplosivi: la decontaminazione di personale e mezzi intervenuti a seguito dell’esplosione di un container contenente materiali industriali tossici, la ricerca di ordigni convenzionali o improvvisati anche a caricamento speciale (contenenti materiale esplosivo, agenti chimici o biologici, oppure sorgenti radioattive), i tumulti provocati da facinorosi che, dopo aver forzato il cordone di sicurezza delle forze di polizia, si scagliano contro gli agenti lanciando bombe carta e oggetti contundenti.

Marina militare

La Marina Militare contribuirà alla sicurezza delle acque internazionali al largo di Doha, con il pattugliatore polivalente d’altura Thaon di Revel, e dello spazio subacqueo, in prossimità della costa, con un Autonomous underwater vehicle del tipo Remus (Remote environmental monitoring units ).

Grazie alla capacità di scansione dei fondali, il Remus – veicolo a guida autonoma – è in grado di identificare la presenza di oggetti pericolosi o di eventuali ordigni presenti sul fondo del mare.

Aeronautica militare

L’Aeronautica Militare concorrerà al controllo dello spazio aereo per contrastare l’eventuale impiego non autorizzato di mini e micro droni. Sarà schierato un Counter-Unmanned aerial anti-drone system (C-Uas) costituito da dispositivi jammer (disturbatori di frequenze) portatili e dal sistema anti-drone stanziale Acus (AMI Counter UAS).

Carabinieri

L’Arma dei carabinieri fornisce un dispositivo composto da 14 unità, tra cui il ‘provost marshal’, figura di diretto supporto del comandante della missione, ed in particolare un Nucleo di 10 advisor, consulenti delle forze di sicurezza (Gendarmeria, Guardia dell’Emiro, Polizia Militare) e delle forze speciali del Qatar.

L’attività svolta sarà, in particolare, quella di polizia militare e advising. “I Mondiali di calcio sono un evento internazionale, una vetrina sotto gli occhi del mondo, in cui ognuno di voi diventa ambasciatore dell’Italia, del saper fare bene, spesso anche in situazioni critiche”, ha detto qualche giorno fa il comandante operativo di vertice interforze (Covi), generale Francesco Paolo Figliuolo, ai militari italiani schierati nella base di Al Qaqaa, quartier generale dell’operazione ‘Orice’.

Il generale Bossa ha ricordato che il dispositivo nazionale interforze avrà anche il compito di fornire consulenza e assistere le forze armate qatariote per il funzionamento della Combined Joint Task Force Qatar mentre l’ambasciatore italiano in Qatar, Paolo Toschi, ha ricordato che “questo, per l’Italia, è un Mondiale molto particolare. La mia grande soddisfazione è che la vera nazionale di calcio, la vera nazionale italiana, siete voi. Voi, uomini e donne delle forze armate che rappresentate il Paese al meglio”. 

AGI – ll gol del macedone Aleksandar Trajkovski, firmato nel recupero del playoff di Palermo, ha escluso Mancini & c. dal prossimo Mondiale di calcio, in programma dal 20 novembre al 18 dicembre. Ma in Qatar ci sarà lo stesso una ‘nazionale’ italiana, quella dei militari chiamati a dare supporto alle forze armate locali e a garantire la sicurezza della manifestazione assieme ai colleghi di altri 13 Paesi.
Mimetica al posto della maglia azzurra, anfibi in luogo degli scarpini, a regime – ormai tra pochi giorni – saranno 560 gli uomini e le donne inquadrati nell’operazione ‘Orice’ (nome derivato dall’antilope animale nazionale del Paese asiatico), sotto il comando del generale di brigata Giuseppe Bossa, comandante della Brigata ‘Sassari’: della nostra Task force, a guida Esercito, faranno parte anche 46 mezzi terrestri, una nave e due aeromobili.
Obiettivo della missione: intervenire, in aiuto e su richiesta delle autorità qatariote, in eventuali situazioni di emergenza o in caso di atti ostili che abbiano come bersaglio infrastrutture critiche quali stadi, porti, aeroporti, complessi industriali, centri commerciali e luoghi affollati.
Esercito
l’Esercito schiera unità specialistiche Eod (Explosive ordnance disposal), per la difesa Cbrn (da minaccia chimica, biologica, radiologica e nucleare) e unità cinofile con capacità Patrol Edd (Expolsive detection dog).
A scopo dimostrativo, sono stati simulati – da ultimo, nell’esercitazione Watan, conclusa ieri – una serie di eventi e di esercizi tecnico-tattici ambientati in differenti scenari urbani fittizi, caratterizzati da situazioni di emergenza e da potenziali rischi derivanti dalla presenza di ordigni esplosivi: la decontaminazione di personale e mezzi intervenuti a seguito dell’esplosione di un container contenente materiali industriali tossici, la ricerca di ordigni convenzionali o improvvisati anche a caricamento speciale (contenenti materiale esplosivo, agenti chimici o biologici, oppure sorgenti radioattive), i tumulti provocati da facinorosi che, dopo aver forzato il cordone di sicurezza delle forze di polizia, si scagliano contro gli agenti lanciando bombe carta e oggetti contundenti.
Marina militare
La Marina Militare contribuirà alla sicurezza delle acque internazionali al largo di Doha, con il pattugliatore polivalente d’altura Thaon di Revel, e dello spazio subacqueo, in prossimità della costa, con un Autonomous underwater vehicle del tipo Remus (Remote environmental monitoring units ).
Grazie alla capacità di scansione dei fondali, il Remus – veicolo a guida autonoma – è in grado di identificare la presenza di oggetti pericolosi o di eventuali ordigni presenti sul fondo del mare.
Aeronautica militare
L’Aeronautica Militare concorrerà al controllo dello spazio aereo per contrastare l’eventuale impiego non autorizzato di mini e micro droni. Sarà schierato un Counter-Unmanned aerial anti-drone system (C-Uas) costituito da dispositivi jammer (disturbatori di frequenze) portatili e dal sistema anti-drone stanziale Acus (AMI Counter UAS).
Carabinieri
L’Arma dei carabinieri fornisce un dispositivo composto da 14 unità, tra cui il ‘provost marshal’, figura di diretto supporto del comandante della missione, ed in particolare un Nucleo di 10 advisor, consulenti delle forze di sicurezza (Gendarmeria, Guardia dell’Emiro, Polizia Militare) e delle forze speciali del Qatar.
L’attività svolta sarà, in particolare, quella di polizia militare e advising. “I Mondiali di calcio sono un evento internazionale, una vetrina sotto gli occhi del mondo, in cui ognuno di voi diventa ambasciatore dell’Italia, del saper fare bene, spesso anche in situazioni critiche”, ha detto qualche giorno fa il comandante operativo di vertice interforze (Covi), generale Francesco Paolo Figliuolo, ai militari italiani schierati nella base di Al Qaqaa, quartier generale dell’operazione ‘Orice’.
Il generale Bossa ha ricordato che il dispositivo nazionale interforze avrà anche il compito di fornire consulenza e assistere le forze armate qatariote per il funzionamento della Combined Joint Task Force Qatar mentre l’ambasciatore italiano in Qatar, Paolo Toschi, ha ricordato che “questo, per l’Italia, è un Mondiale molto particolare. La mia grande soddisfazione è che la vera nazionale di calcio, la vera nazionale italiana, siete voi. Voi, uomini e donne delle forze armate che rappresentate il Paese al meglio”. 

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