AGI – Capitano coraggioso dell’Italia in campo e portavoce del calcio femminile fuori, Sara Gama confida nei progressi della Nazionale agli Europei in Inghilterra, già nell’esordio contro la Francia. Non serviranno troppi discorsi della vigilia per ‘scaldare’ il gruppo: “Preferisco usare le parole durante gli allenamenti o le partite per aiutare le mie compagne. Ma per il resto, gli sguardi sono sufficienti per comunicare”, ha detto il 33enne difensore della Juventus in un’intervista all’AFP.
“La sua prima qualità è la personalità, la capacità di essere leader in campo, di spingere le altre a non mollare mai – ha detto la pioniera Carolina Morace, 58 anni, scesa in campo con la maglia azzurra 153 volte (con 105 gol) e arrivata seconda agli Europei del 1993 e del 1997 -. E la sua grande esperienza la aiuterà a mantenere la calma in questo tipo di grandi partite, che a volte ha sofferto troppo in passato”.
Dal 2017 Gama è diventata anche la guida della squadra femminile della Juventus, che ha saputo portare ai vertici del calcio italiano con cinque titoli in cinque stagioni. In effetti, le bianconere forniscono la maggior parte della rosa di Milena Bertolini per l’Euro: nove atlete su 23. “è un valore aggiunto per gli automatismi – spiega Gama -. Ma in nazionale c’è un nucleo storico, che comprende anche giocatori di altri club. Qui conta solo la maglia dell’Italia“.
“Gli Europei sono una competizione difficile. Ma negli ultimi tre anni siamo cresciute, abbiamo superato molti limiti con i nostri club. Vogliamo far vedere i nostri progressi”, ha aggiunto.
L’impegno del capitano nella promozione e nello sviluppo del calcio femminile non si limita al campo. Nata a Trieste da padre congolese e madre italiana, laureata in lingue straniere (parla francese, inglese e spagnolo), Gama è da diversi anni alla guida di vari organismi: la Federcalcio, l’Associazione Calciatori (come vicepresidente) e la Commissione Nazionale Atleti del Coni. È stata determinante per la recente introduzione del professionismo nel calcio femminile, dal primo luglio, prima disciplina sportiva femminile ad acquisire questo status in Italia.
“Grazie all’attenzione generata dalla buona Coppa del Mondo del 2019, la gente ha scoperto che in Italia le sportive non sono atlete professioniste. Abbiamo lavorato duramente per ottenere questo passaggio alla professionalità, che non era scontato”, afferma il capitano che combatteva questa battaglia fin dal suo periodo vissuto in Francia, con il Paris-SG (2013-2015), la sua “prima vera esperienza professionale”, a parte qualche settimana trascorsa nell’estate del 2010 negli Stati Uniti.
Della Francia ha “grandi ricordi”, nonostante i numerosi infortuni subiti al PSG, in particolare la vittoria del Campionato Europeo Under 19 con l’Italia nel 2008. Un pensiero Gama lo dedica anche al portiere avversario, Pauline Peyraud-Magnin, sua compagna alla Juventus nell’ultimo anno: “Prima di essere una grande giocatrice dalle qualità indiscutibili, è una grande persona che si è adattata subito… La amiamo tutti! Ma metteremo tutto da parte per la partita”.
AGI – Capitano coraggioso dell’Italia in campo e portavoce del calcio femminile fuori, Sara Gama confida nei progressi della Nazionale agli Europei in Inghilterra, già nell’esordio contro la Francia. Non serviranno troppi discorsi della vigilia per ‘scaldare’ il gruppo: “Preferisco usare le parole durante gli allenamenti o le partite per aiutare le mie compagne. Ma per il resto, gli sguardi sono sufficienti per comunicare”, ha detto il 33enne difensore della Juventus in un’intervista all’AFP.
“La sua prima qualità è la personalità, la capacità di essere leader in campo, di spingere le altre a non mollare mai – ha detto la pioniera Carolina Morace, 58 anni, scesa in campo con la maglia azzurra 153 volte (con 105 gol) e arrivata seconda agli Europei del 1993 e del 1997 -. E la sua grande esperienza la aiuterà a mantenere la calma in questo tipo di grandi partite, che a volte ha sofferto troppo in passato”.
Dal 2017 Gama è diventata anche la guida della squadra femminile della Juventus, che ha saputo portare ai vertici del calcio italiano con cinque titoli in cinque stagioni. In effetti, le bianconere forniscono la maggior parte della rosa di Milena Bertolini per l’Euro: nove atlete su 23. “è un valore aggiunto per gli automatismi – spiega Gama -. Ma in nazionale c’è un nucleo storico, che comprende anche giocatori di altri club. Qui conta solo la maglia dell’Italia”.
“Gli Europei sono una competizione difficile. Ma negli ultimi tre anni siamo cresciute, abbiamo superato molti limiti con i nostri club. Vogliamo far vedere i nostri progressi”, ha aggiunto.
L’impegno del capitano nella promozione e nello sviluppo del calcio femminile non si limita al campo. Nata a Trieste da padre congolese e madre italiana, laureata in lingue straniere (parla francese, inglese e spagnolo), Gama è da diversi anni alla guida di vari organismi: la Federcalcio, l’Associazione Calciatori (come vicepresidente) e la Commissione Nazionale Atleti del Coni. È stata determinante per la recente introduzione del professionismo nel calcio femminile, dal primo luglio, prima disciplina sportiva femminile ad acquisire questo status in Italia.
“Grazie all’attenzione generata dalla buona Coppa del Mondo del 2019, la gente ha scoperto che in Italia le sportive non sono atlete professioniste. Abbiamo lavorato duramente per ottenere questo passaggio alla professionalità, che non era scontato”, afferma il capitano che combatteva questa battaglia fin dal suo periodo vissuto in Francia, con il Paris-SG (2013-2015), la sua “prima vera esperienza professionale”, a parte qualche settimana trascorsa nell’estate del 2010 negli Stati Uniti.
Della Francia ha “grandi ricordi”, nonostante i numerosi infortuni subiti al PSG, in particolare la vittoria del Campionato Europeo Under 19 con l’Italia nel 2008. Un pensiero Gama lo dedica anche al portiere avversario, Pauline Peyraud-Magnin, sua compagna alla Juventus nell’ultimo anno: “Prima di essere una grande giocatrice dalle qualità indiscutibili, è una grande persona che si è adattata subito… La amiamo tutti! Ma metteremo tutto da parte per la partita”.