AGI – La foto di una pagina di block notes con un messaggio scritto in stampatello. Il più chiaro e leggibile possibile e in calce la firma “Blanco”. Su Instagram compaiono così le scuse del giovane cantante che ha devastato il palco di Sanremo. C’è un orario, le 4,30, ma il post è delle 13,45. Scuse meditate, o forse arrivate dopo una serata, una notte e una mattinata di polemiche fuori e dentro i social.
“Chiedo scusa alla città dei fiori”, scrive Blanco, che ha trovato anche tanti pronti a giustificarlo, quantomeno a comprenderlo. Come Gianni Morandi, che dopo aver preso la ramazza per pulire assieme alla squadra dell’Ariston i fiori mandati all’aria, prova a smorzare le polemiche.
“A 20 anni ho fatto di peggio, magari non in prima serata. La scopa? Non era per dargli una lezione, era un gioco per sdrammatizzare. Blanco è un artista di talento e si è già scusato”.
Ma prima di arrivare al post, che pure qualcuno tra i follower dell’artista interpreta come la bozza della prossima canzone, si sono fatte tante ipotesi, al punto d’insinuare una messinscena preparata a tavolino. Ed è il direttore artistico a mettere un punto.
“Non era una recita“, assicura Amadeus spiegando però che “era previsto che desse un calcio alle rose, che facesse qualcosa di particolare. Poi ci sono stati problemi tecnici e ha scatenato la sua rabbia sui fiori”. Al momento, “non è previsto che ricanti” il suo nuovo singolo. “A 20 anni capita di sbagliare, lui è consapevole di avere fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato”.
Prima di chiudere il sipario sulla bravata di Blanco, c’era stata la reazione piccata del sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri che ha visto nel gesto plateale un’offesa alla città. “Dietro a questi bouquet ci sono anni di lavoro, come per creare il testo di una canzone”. E poi la richiesta ufficiale di scuse. “Siamo stati tutti giovani e abbiamo fatto stupidaggini. Ma se uno fa una cazzata basta solo chiedere scusa e tutto va a posto. Ci vuole più rispetto”.
Il giovane artista aveva già incassato i fischi del pubblico, le critiche via social, persino qualche insulto non proprio delicato. E poi l’ironia dei Pooh, che interpellati sul caso prima dicono di non aver assistito alla scena disastrosa, provano a stemperare con una battuta. “Noi i fiori li abbiamo regalati alle mogli, alle amiche e, qualche volta, anche alle amanti” dice Roby Facchinetti.
Ma Sanremo, si sa, è un tritatutto. E alle polemiche non sfugge neppure il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, o meglio la gestione della sua presenza a sorpresa. Nessuno era stato informato nel Cda Rai e Amadeus spiega tanta segretezza con una disposizione precisa del Quirinale.
E sulla scelta del Presidente di occupare assieme alla figlia Laura un posto che non fosse rivolto a un palcoscenico lirico, è arrivata la bacchettata del leader della Lega e ministro delle Infrastrutture. “Ha diritto di svagarsi”, ha detto Matteo Salvini, che riesce così a far spostare il tiro, proponendosi involontariamente come bersaglio del chiacchiericcio che deve riempire l’attesa tra una serata e l’altra del Festival.
Poi c’è la gara vera con le polemiche sulle canzoni. E una veterana come Anna Oxa non è di certo nuova alle critiche, spesso più per il look che per le canzoni. Ma questa volta il testo non viene accolto come sperava e la difesa è organizzata, come prevedono i migliori manuali di guerra, sull’attacco.
Un post su Instagram di Oxart, condiviso dalla stessa Anna Oxa, sull’analfabetismo funzionale è la risposta alle critiche piovute sul suo ‘Sali (Canto dell’anima)’.
Non è piaciuto alla sala stampa dell’Ariston. “La societa’ Oxarte è solidale con coloro che hanno fatto fatica a comprendere il testo e/o il senso del brano. Probabilmente per alcuni è più agevole un testo meno strutturato in italiano. Possiamo consigliare di farsi seguire da esperti o ascoltare altro con strutture di testi alla portata delle proprie abilita'”. Ma per molti la ‘maglia nera’ provvisoria non è giusta. “Una canzone bellissima”; “La sala stampa non ha capito niente”.