• 24 Aprile 2025 14:01

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San Paolo fuori le mura: la “casa” dei santi

Apr 10, 2025

AGI – Diversi santi hanno legato spiritualmente la loro vita religiosa alla basilica di San Paolo fuori le Mura. Per esempio, Brigida di Svezia e lo spagnolo Ignazio di Loyola, entrambi fondatori di due Ordini, rispettivamente delle brigidine e dei gesuiti (cui appartiene papa Bergoglio). Ma perché? La biografia di Paolo li aveva sconvolti. L’avventura umana di Saulo di Tarso (in Cilicia, oggi Turchia) era cominciata in Terrasanta come persecutore dei cristiani.

“Vessava la Chiesa e cercava di distruggerla”, ha ricordato Francesco all’Angelus del 26 dicembre 2015. Addirittura, il fustigatore non aveva fatto sconti neppure a santo Stefano, condannato a morte e primo martire della Chiesa citato negli Atti degli Apostoli di san Luca. Poi nel deserto l’esperienza clou, la visione di Gesù e la celebre domanda: “Saulo, perché mi perseguiti?”.

Oggi alcuni storici dicono che Paolo non fu folgorato ma cadde da cavallo forse perché colto da una crisi epilettica. Sta di fatto, però, che l’uomo non fu più lo stesso, a partire dal nome: Saulo lo latinizzò e divenne Paolo. Non solo, è lui a scrivere nella Lettera ai Galati che quella “rivelazione” lo aveva reso un apostolo a pieno titolo. Morale: se in passato Saulo aveva tormentato chi credeva nel segno della croce, adesso l’unico scopo del rinato Paolo era di avvicinare le genti alla parola di Dio che lui stesso predicava. Perciò non è strano che due personaggi saliti agli onori degli altari – Brigida e Ignazio – abbiano incardinato la loro vita religiosa nella basilica fuori le Mura: la rivoluzione interiore vissuta da Paolo aveva travolto anche le loro vite.

Brigida era una nobile svedese. Preso marito, era diventata madre di otto figli (tra i quali la futura santa Caterina) e poi, rimasta vedova, aveva deciso di dedicare la sua vita a Cristo. Intorno al 1300 la donna giunse a Roma per realizzare tre cose: partecipare al Giubileo, chiedere al papa di lasciare Avignone (in Francia) e tornare in Vaticano, ottenere il riconoscimento della sua regola religiosa. E infatti, richiesta esaudita: nel XV secolo fu costituito l‘Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida (la Casa generalizia è a Roma, in piazza Farnese).

 

 

L’importante evento fu preceduto da un altro episodio eccezionale che si racconta verificatosi proprio nella basilica di San Paolo: mentre Brigida pregava la statua del Santissimo si voltò a guardarla. E poi, c’è l’altra figura, Ignazio di Loyola, nel XVI secolo fondatore della Compagnia di Gesù. Il 22 aprile 1541 è nella chiesa all’Ostiense che il santo spagnolo fece la sua solenne professione di fede scrivendo a chiare lettere la missione paolina dell’Ordine: “Opera perché uomini e donne possano riconciliarsi con Dio, con loro stessi, l’uno con l’altro e con la creazione di Dio”.

 

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