AGI – Il 26 dicembre è, per antonomasia, il “giorno zero” dell’economia domestica. Se il 25 è il giorno del dono, quelli successivi sono quelli della strategia. In Italia, la macchina dei saldi invernali è già in fase di riscaldamento, la battaglia per il portafoglio è iniziata online con pre-saldi e vendite private, ma la vera corsa sta per scattare nei negozi fisici.
Quest’anno il panorama è mutato. Dopo un 2025 segnato dalla ricerca della sostanza, la parola d’ordine è “Investment piece“: il consumatore non compra più “tanto per fare”, ma aspetta i saldi per acquistare quel capo di alta qualità o quel dispositivo tech che a prezzo pieno era proibitivo. Sebbene l’online anticipi spesso i tempi, le date ufficiali per i negozi fisici seguono un calendario regionale. Salvo variazioni dell’ultimo minuto, ecco quando si partirà ufficialmente:
Calendario regionale dei saldi 2026
Abruzzo: dal 3 gennaio al 3 marzo 2026
Basilicata: dal 3 gennaio al 1° marzo 2026
Calabria: dal 3 gennaio al 4 marzo 2026
Campania: dal 3 gennaio al 3 marzo 2026
Emilia-Romagna: dal 3 gennaio al 3 marzo 2026
Friuli Venezia Giulia: dal 3 gennaio al 31 marzo 2026
Lazio: dal 3 gennaio al 15 febbraio 2026
Lombardia: dal 3 gennaio al 4 marzo 2026
Piemonte: dal 3 gennaio al 28 febbraio 2026
Sicilia: dal 3 gennaio al 15 marzo 2026
Toscana: dal 3 gennaio al 3 marzo 2026
Veneto: dal 3 gennaio al 28 febbraio 2026
Liguria: dal 5 gennaio al 18 febbraio 2026
Marche: dal 4 gennaio al 1° marzo 2026
Molise: dal 4 gennaio al 4 marzo 2026
Puglia: dal 4 gennaio al 28 febbraio 2026
Sardegna: dal 4 gennaio al 4 marzo 2026
Umbria: dal 4 gennaio al 4 marzo 2026
Valle d’Aosta: dal 2 gennaio al 31 marzo 2026
Provincia autonoma di Trento: dall’8 gennaio al 5 febbraio 2026
Provincia autonoma di Bolzano: dall’8 gennaio al 5 febbraio 2026
Come affrontare i saldi: consigli utili
Il periodo tra il 26 dicembre e l’inizio ufficiale dei saldi è quello in cui bisogna tenere gli occhi aperti. Molti siti web “ritoccano” i listini proprio ora per far apparire gli sconti di gennaio più generosi. La regola del prezzo precedente: per legge, i negozi devono indicare il prezzo più basso degli ultimi 30 giorni. Se il “prezzo barrato” è apparso oggi, diffidate. Usare i “detective dei prezzi“: strumenti come Keepa o CamelCamelCamel (per Amazon) e Idealo (per il web) mostrano l’andamento del prezzo negli ultimi mesi. Se il costo è salito a metà dicembre, lo sconto è finto. Occhio alle “varianti civetta“: attenzione ai prezzi bassissimi che valgono solo per taglie introvabili (XXS) o colori improponibili. Verifica dell’URL: con l’aumento degli acquisti, proliferano i siti “clone”. Controllate sempre che l’indirizzo web sia quello ufficiale e che ci sia il simbolo del lucchetto (HTTPS).
Trend emergenti e conclusioni sui saldi 2026
Un trend emergente per i saldi 2026 è l’acquisto in ottica rivendita. Molti acquirenti scelgono prodotti che mantengono un alto valore nell’usato (come borse iconiche o tech di marca), vedendo l’acquisto in saldo non come una spesa, ma come un investimento. In definitiva, i saldi del 2026 si preannunciano come il banco di prova per il nuovo corso del commercio al dettaglio. Non siamo più di fronte a una semplice svendita di fine stagione, ma a un riassestamento strategico tra inventari fisici ed e-commerce. In un mercato dove il consumatore è sempre più informato e meno disposto a cedere all’acquisto d’impulso, la partita si giocherà sulla trasparenza dei prezzi e sulla capacità dei brand di offrire valore reale.