• 27 Dicembre 2024 2:07

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Sainz in Red Bull, finalmente la verità: perché è saltato il grande ritorno

Dic 26, 2024

La stagione di Carlos Sainz è stata piuttosto particolare. La sua annata, infatti, era cominciata subito con una batosta: l’annuncio ufficiale di Hamilton in Ferrari, che di fatto lo metteva alla porta. Dopo il terzo posto nella prima gara dell’anno in Bahrein è arrivata per lui poi un’altra pessima notizia: l’appendicite con conseguente operazione d’urgenza a Jeddah, che l’ha costretto a saltare una gara.

Subito dopo però per lo spagnolo è arrivata una vittoria in Australia. Grazie ad una Ferrari dalla competitività a corrente alternata Sainz è riuscito ad ottenere qualche podio ed un altro grande successo in Messico. Queste prestazioni hanno permesso al team di Maranello di lottare sino all’ultima gara per il titolo costruttori contro la McLaren, una cosa che non accadeva dal lontano 2008.

Tante opzioni sul piatto

Durante la stagione, proprio le prestazioni di Sainz, hanno diviso il circus sulla scelta Ferrari di affidarsi ad un pilota più anziano come Hamilton. Allo stesso modo hanno reso lo spagnolo un’opportunità ghiotta per diversi team. Il suo nome è stato legato così a varie squadre durante l’anno. C’è stato un momento in cui sembrava in orbita Mercedes, prima che Wolff decidesse di puntare tutto sul giovanissimo Antonelli.

Per qualche settimana poi sembrava diretto verso Audi, dove avrebbe riabbracciato Binotto, che all’epoca spinse per il suo arrivo in Ferrari. Infine si è accasato sul crepuscolo di luglio alla Williams, una squadra dal passato glorioso, ma che negli ultimi anni è caduta un po’ in disgrazia, vittima dei costi esosi e del progredire tecnologico di questa F1.

Il difficile rapporto con Red Bull

Eppure c’è un team importante che sembrava interessato a Sainz, ma che alla fine non l’ha preso, che probabilmente oggi si starà mangiando le mani: la Red Bull. Una storia particolare quella che lega il pilota iberico al team austriaco. Il figlio del 2 volte campione del mondo rally, infatti, aveva mosso i primi passi in F1 proprio con il junior team (Toro Rosso) della squadra messa in piedi da Mateschitz, salvo poi essere spedito in Renault sul finire del 2017.

A pesare sull’esperienza in Red Bull di Sainz fu soprattutto il fatto di essere arrivato in F1 insieme a Verstappen, che gli fu preferito quando arrivò il momento della promozione nel team ufficiale. In questo 2024 sembrava essere arrivato il momento del suo grande ritorno, ma alla fine il tutto non si è concretizzato. A spiegarne i motivi ci ha pensato il team principal della Red Bull, Chris Horner, che ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato: “Penso che Carlos sia un grande pilota e ovviamente lo abbiamo visto quest’anno. A volte bisogna tenere conto dei diversi criteri e delle dinamiche che si creano, nel momento in cui abbiamo prolungato il contratto a Checo, bisogna ricordare che era secondo nel mondiale e che aveva chiuso sul podio quattro volte nelle prime cinque gare. Abbiamo vinto nove gare. Abbiamo ottenuto più pole position. Abbiamo vinto quattro sprint race e abbiamo vinto il titolo piloti con due gare di anticipo. Sfortunatamente avevamo un deficit di 280 punti tra i nostri piloti e naturalmente questo ha avuto un peso nel campionato costruttori”.

Red Bull, infatti, ha perso il titolo proprio a causa delle brutte prestazioni di Perez, che nell’arco del 2024 non è stato quasi mai a livello del compagno Verstappen. Quando il team austriaco però ha deciso lasciare andare il pilota messicano, Sainz si era già accasato in Williams, un incrocio quindi mancato davvero per pochissimo. La squadra capitanata da Horner a quel punto ha deciso di affidarsi al giovane Liam Lawson, che quest’anno, in Racing Bulls, nelle ultime gare, ha fatto intravedere buone cose.

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