• 17 Novembre 2024 17:35

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Ruud, “che stress giocare contro Sinner. La sua potenza? Basta vederlo dal vivo”

Nov 17, 2024

AGI – Giocare contro Sinner è difficile, è terribilmente stressante. Parola di Casper Ruud. Dopo la dura lezione subita sabato in semifinale alle Atp Finals, il tennista norvegese ha spiegato perché Jannik Sinner è un fenomeno. “Con lui si ha l’impressione che, a meno che non si colpisca una palla con un’ottima profondità o vicino alla linea laterale – ha detto il n.6 del modo – e anche se si colpisce vicino alla linea laterale ma non abbastanza velocemente, lui te la ribatterà di nuovo. Sai che non appena non colpisci con la dovuta profondità lui sarà lì e cercherà di punirti. Naturalmente, anche lui commette errori come tutti gli altri giocatori, ma non così tanti. Fai dei colpi bellissimi”. 

 

Quindi è stressante perché per una frazione di secondo ogni volta prima di tirare un colpo, sai che se non lo fai bene, potresti essere punito nel colpo successivo – ha aggiunto – è anche mentale. Si arriva a una parte in cui mentalmente è difficile perché è stressante”. In molti hanno detto che Sinner può essere paragonato a Djokovic ma Ruud non la pensa cosi’. “Giocano un tennis diverso – ha detto il campione norvegese – credo che in tv sembra simile il modo in cui giocano, ma Jannik colpisce in modo più veloce di Novak. Non ti lascia respirare. Con Novak è possibile giocare dei punti. Non voglio dire che sia più facile giocare con Novak perché è il migliore della storia, ma almeno con Novak puoi essere più in partita e non essere terrorizzato dal fatto che Nole che tira una bomba lungo linea o un cross-court o altre cose del genere”.

 

 

“Non mi piace confrontare i giocatori perché ognuno ha il suo stile – ha aggiunto – ma credo che non ci si renda conto di quanto Jannik colpisca forte se non lo si guarda giocare dal vivo, se non si è lì allo stadio. In tv la velocità dei suoi colpi non è apprezzabile. Ho avuto modo di allenarmi con lui qui prima del torneo e anche lì mi ha preso a calci nel sedere a volte si ha la sensazione che i tennisti possano giocare ancora meglio in allenamento perché giocano senza pressione e cose del genere. Ma in semifinale ha giocato davvero bene dall’inizio alla fine”, ha concluso Ruud. 

AGI – Giocare contro Sinner è difficile, è terribilmente stressante. Parola di Casper Ruud. Dopo la dura lezione subita sabato in semifinale alle Atp Finals, il tennista norvegese ha spiegato perché Jannik Sinner è un fenomeno. “Con lui si ha l’impressione che, a meno che non si colpisca una palla con un’ottima profondità o vicino alla linea laterale – ha detto il n.6 del modo – e anche se si colpisce vicino alla linea laterale ma non abbastanza velocemente, lui te la ribatterà di nuovo. Sai che non appena non colpisci con la dovuta profondità lui sarà lì e cercherà di punirti. Naturalmente, anche lui commette errori come tutti gli altri giocatori, ma non così tanti. Fai dei colpi bellissimi”. 
 
“Quindi è stressante perché per una frazione di secondo ogni volta prima di tirare un colpo, sai che se non lo fai bene, potresti essere punito nel colpo successivo – ha aggiunto – è anche mentale. Si arriva a una parte in cui mentalmente è difficile perché è stressante”. In molti hanno detto che Sinner può essere paragonato a Djokovic ma Ruud non la pensa cosi’. “Giocano un tennis diverso – ha detto il campione norvegese – credo che in tv sembra simile il modo in cui giocano, ma Jannik colpisce in modo più veloce di Novak. Non ti lascia respirare. Con Novak è possibile giocare dei punti. Non voglio dire che sia più facile giocare con Novak perché è il migliore della storia, ma almeno con Novak puoi essere più in partita e non essere terrorizzato dal fatto che Nole che tira una bomba lungo linea o un cross-court o altre cose del genere”.
 

 
“Non mi piace confrontare i giocatori perché ognuno ha il suo stile – ha aggiunto – ma credo che non ci si renda conto di quanto Jannik colpisca forte se non lo si guarda giocare dal vivo, se non si è lì allo stadio. In tv la velocità dei suoi colpi non è apprezzabile. Ho avuto modo di allenarmi con lui qui prima del torneo e anche lì mi ha preso a calci nel sedere a volte si ha la sensazione che i tennisti possano giocare ancora meglio in allenamento perché giocano senza pressione e cose del genere. Ma in semifinale ha giocato davvero bene dall’inizio alla fine”, ha concluso Ruud. 

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