AGI – Sono scomparsi due cuccioli dal canile romano della Muratella. A darne notizia sui social è la garante degli animali, Patrizia Prestipino che racconta “Una vicenda davvero triste, subito denunciata dalle associazioni che fa emergere delle evidenti lacune nelle attività di sorveglianza da parte di chi dovrebbe prendersi cura a 360 gradi e h24 dei cani e gatti presenti”.
Gli animali erano pronti per un’adozione nei prossimi giorni, ma avvisa la garante sono già microchippati.
Sulla vicenda è intervenuta anche l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, che in una nota esprime “sdegno” per quanto accaduto. “Si tratta di un episodio grave, che va ad aggiungersi ad altri simili accaduti negli ultimi mesi, sui quali è nostra ferma intenzione fare piena luce”.
“Come primo atto – aggiunge l’assessora – è stata presentata una denuncia per furto ai carabinieri della stazione del Trullo, grazie alla quale ci auguriamo di cuore di poter presto ritrovare i cuccioli, che risultano regolarmente microchippati. Quanto alla dinamica, a quanto riferito dal gestore i cuccioli sarebbero scomparsi tra le 20 e le 5 del mattino del 1° dicembre, mentre le telecamere di videosorveglianza risulterebbero manomesse e alcuni cavi parrebbero essere stati tagliati”.
“Sarà nostra cura verificare al più presto tali circostanze e intervenire per un pieno ripristino laddove fossero acclarate delle criticità o, peggio, delle volontarie manomissioni. Intanto come Giunta, grazie alla variazione di bilancio approvata giovedì scorso e a seguito di una direttiva a mia firma del 31 ottobre con la quale ho chiesto un intervento urgente per il moltiplicarsi di simili episodi, abbiamo già messo in atto i passi necessari all’attivazione di un servizio di guardiania dedicato, che contiamo di poter rendere operativo già nelle prossime settimane. I cani e i gatti custoditi nei rifugi di Roma appartengono alla città e non resteremo a guardare di fronte a chi pensa di poter lucrare su questi esseri viventi indifesi, che tanto stanno a cuore a tutte e a tutti noi”, conclude Alfonsi.